La solennitĆ dell’Immacolata Concezione “si inserisce nel contesto dellāAvvento-Natale, congiungendo lāattesa messianica e il ritorno glorioso di Cristo con la memoria della Madre. Maria ĆØ la tutta santa, immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa nuova creatura. GiĆ profeticamente adombrata nella promessa fatta ai progenitori della vittoria sul serpente, Maria ĆØ la Vergine che concepirĆ e partorirĆ un figlio il cui nome sarĆ Emmanuele“. CosƬ il Messale Romano spiega la liturgia dell’8 dicembre, festa celebrata in Inghilterra e in Normandia giĆ nel secolo XI.
All’epoca si commemorava lāavvenimento in se stesso, soffermandosi soprattutto sulle sue condizioni miracolose, come la sterilitĆ di Anna, madre della Vergine. SantāAnselmo andĆ² oltre questo aspetto, sottolineando la vera grandezza del mistero che si attua nella concezione di Maria: la sua preservazione dal peccato. Infatti, il titolo “Immacolata Concezione” significa che la Madonna, pur essendo stata concepita in modo naturale, non ĆØ mai stata toccata dalla colpa.
La teologia chiarisce il motivo di tale volontĆ divinitĆ : Maria non solo avrebbe dovuto portare nel suo grembo il Figlio di Dio ma anche conferirgli l’umanitĆ . In altre parole: non si puĆ² infatti pensare che Dio, entitĆ di massima perfezione e purezza, possa essersi fatto uomo tramite una creatura toccata, anche solo brevemente, dal peccato. CiĆ² si puĆ² dedurre anche dal Vangelo di Luca. NellāAnnunciazione, infatti, lāAngelo saluta Maria con lāappellativo āPiena di Grazia.
Benedetto XVI, spiegava cosƬ questo concetto: “Grazia vuol dire lāAmore nella sua purezza e bellezza. Maria (cfr. Lc 1,28) con questa sua identitĆ ci ricorda il primato del Padre nella nostra vita, che la potenza dāamore di Dio ĆØ piĆ¹ forte del male. Ci dice che, per quanto lāuomo possa cadere in basso, non ĆØ mai troppo in basso per Dio; per quanto il nostro cuore sia sviato, Dio ĆØ sempre ‘piĆ¹ grande del nostro cuore‘. Il soffio mite della Grazia puĆ² disperdere le nubi piĆ¹ nere, puĆ² rendere la vita bella e ricca di significato anche nelle situazioni piĆ¹ disumane”.
Nel 1439 il concilio di Basilea considerĆ² questo mistero una veritĆ di fede, e Pio IX ne proclamĆ² il dogma nel 1854 nella Cappella Sistina. CiĆ² avvenne a seguito dell’esilio del Papa a Gaeta (1849-1851), dovuto alla rivoluzione mazziniana che nel tra il 1848 e il 1849 aveva portato alla costituzione della Seconda Repubblica Romana. Il Santo Padre, per via della natura anticlericale di tale ordinamento statale, aveva fatto voto in una cappella dedicata allāImmacolata che, qualora avesse ricevuto la grazia del ritorno a Roma, avrebbe impegnato tutto se stesso nell’elevare a dogma mariano il concepimento senza peccato della Vergine Maria. Come lo stesso Papa Mastai Ferretti ebbe poi a dire, sentƬ tale esigenza come una chiamata interiore, che ricevette mentre era assorto in preghiera. Una veritĆ che quattro anni dopo, nel 1858, sarĆ confermata direttamente dall’Alto a Lourdes, con l’apparizione della Madonna a una pastorella di nome Bernadette. “Io sono l’Immacolata Concezione”, furono le testuali parole che la Vergine rivolse alla giovane.
Per affermareĀ questa veritĆ , Pio IX ricorse a un altro dogma, quello dellāinfallibilitĆ del Pontefice, āconfermatoā dal Concilio Vaticano I, assemblea convocata dallo stesso PapaĀ con un obiettivo preciso: la difesa dell’āordine divinoā dagli attacchi della cultura dellāepoca. Progetto iniziato giĆ con la proclamazione del dogmaĀ dellāImmacolata, appunto. Non per altro, infatti, i lavori conciliari iniziarono proprio lā8 dicembre del 1869. I vescovi riuniti nella basilica vaticana non dissero affatto, come molti credono, che il Papa ĆØ infallibile āa tutto tondoā. Dopo lunghe discussioni, nel 1870 si stabilƬ che il Santo Padre ĆØ infallibile solo quando parla āex cathedraā, ovvero āquando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e il costumeā. CiĆ² ĆØ avvenuto in casi rarissimi: per lāImmacolata, appunto, e nel 1950, con la proclamazione del dogma dellāAssunzione di Maria in cielo. Una veritĆ di fede voluta fortemente da Pio XII che conclude una lunga riflessione della Chiesa sulla figura della Madre di Dio.
La liturgia odierna, inoltre, ci porta a considerare un altro aspetto del mistero natalizio: il momento in cui Dio si fece uomo ĆØ avvolto da un grande silenzio. Come ricorda Ratzinger, infatti, “lāincontro tra il messaggero divino e la Vergine Immacolata passa del tutto inosservato: nessuno sa, nessuno ne parla. Eā un avvenimento che, se accadesse ai nostri tempi, non lascerebbe traccia nei giornali e nelle riviste”. In effetti, ciĆ² che ĆØ veramente “grande” passa spesso inosservato. “Questo ĆØ il significato del suo essere senza peccato originale – osservava il Papa emerito -: la sua relazione con Dio ĆØ libera da qualsiasi incrinatura; non cāĆØ separazione, non cāĆØ ombra di egoismo, ma una perfetta sintonia: il suo piccolo cuore umano ĆØ perfettamente ‘centrato’ nel grande cuore di Dio“.