La Comunità “Papa Giovanni XXIII”, da sempre in prima linea nell’accoglienza non solo dei migranti e profughi, ma degli emarginati e deboli della società, ha pubblicato ieri sulla propria pagina Facebook una presa di posizione molto dura sulle politiche europee per i rifugiati. La Comunità chiede la possibilità per Eritrei e Siriani di poter presentare richiesta di Asilo – a loro sempre dovuta – direttamente negli aeroporti di sbarco. Riportiamo la versione integrale del loro appello.
E’ incredibile ma vero: quei Paesi che non vogliono proprio saperne di accogliere i #profughi che sbarcano sulle coste di #Italia e #Grecia, sono riusciti ad ottenere lo slittamento dell’approvazione del #PianoEuropeo a settembre. Quando cioè l’emergenza estiva sarà già passata.
#GranBretagna, #Francia, #Spagna, #Portogallo, #Bulgaria, #Ungheria,#Polonia e tutti i paesi Baltici hanno vinto la loro battaglia contro l’accoglienza.
Il piano UE prevedeva la ricollocazione di 40000 profughi (24000 provenienti dall’Italia, 16000 dalla Grecia) secondo un criterio che teneva conto di diversi fattori: il PIL, il numero della popolazione residente, il numero dei disoccupati e gli sforzi già compiuti dal Paese membro nell’accoglienza.
Il vertice di ieri è stato privo di significato; il prossimo incontro della conferenza dei capi di stato e di governo del 25 giugno avrà ben poco da ratificare, se non la solita raccolta di buone intenzioni.
L’ Europa sta mostrando il suo volto più cinico; quest’estate si ripeteranno le tragedie già viste e si sentiranno frasi piene di retorica già ascoltate.
A Papa Francesco che ci chiedeva con forza da #Lampedusa “Dov’è tuo fratello?” non ci resterà che rispondere: «in fondo al mare».