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COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII, AZIONE NON VIOLENTA NEL TERRITORIO PALESTINESE OCCUPATO DI AT-TUWANI

Oggi un gruppo di italiani che fanno parte del Corpo civile di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg XXIII) – fondata dal Servo di Dio don Oreste Benzi – condurranno, insieme al Comitato popolare palestinese delle colline a sud di Hebron, un’azione nonviolenta nel villaggio di At-Tuwani, in Palestina. Il paese si trova a pochi chilometri a sud-est della città di Yatta, nell’Aerea C dei territori palestinesi occupati della Cisgiordania, sotto il controllo civile e militare israeliano. Nelle vicinanze si trova l’avamposto di Havat Ma’on, costruito a 500 metri da At-Tuwani, e formalmente illegale per il Diritto Internazionale delle Nazioni Unite e per la stessa legge israeliana.

Gli operatori della Apg XXIII ricorderanno la vita di alcuni volontari che sono morti per la pace: Rachel Corrie, un’attivista statunitense uccisa il 16 marzo 2003 nella striscia di Gaza mentre cercava di impedire a un bulldozer corazzato dell’esercito israeliano di distruggere alcune case palestinesi; Vittorio Arrigoni, noto attivista, giornalista e scrittore italiano, sostenitore della soluzione binazionale (uno stato laico e unico per i due popoli) come strumento di risoluzione del conflitto israeliano-palestinese, rapito e poi strangolato il 15 aprile 2011 da un gruppo terrorista dichiaratosi afferente all’area jihadista salafita.

Tom Hurndall, 22 anni inglese, pacifista e fotografo dell’International solidarity movement (Ism), colpito alla testa l’11 aprile 2003 da un proiettile israeliano mentre con il proprio corpo faceva da scudo a un gruppo di bambini che attraversavano la strada a Yebna e morto il 13 gennaio 2004, dopo 9 mesi di coma; e Angelo Frammartino, pacifista italiano, volontario in una missione di pace a Gerusalemme – in cui aiutava i bambini vittime del conflitto israelo-palestinese – accoltellato a morte nei pressi della Porta di Erode a Gerusalemme da un affiliato palestinese della Jihad islamica che aveva progettato di colpire un ebreo israeliano.

“La situazione – informa la Comunità Papa Giovanni XXIII – è particolarmente calda con i giovani che denunciano l’intenzione d’Israele di demolire il vicino villaggio palestinese di Susiya dove ci sono 340 persone che rischiano di dover abbandonare il loro territorio e veder distrutte le loro case in cui vivono dal 1986 per un provvedimento dell’Alta corte isreaeliana. Decisione che ha prodotto una mobilitazione internazionale e il sostegno del Corpo civile di pace della Comunità”. Gli italiani dell’Operazione Colomba si alternano ad At-Tuwani da 11 anni, sempre al fianco degli ultimi senza distinzione di nazionalità e di credo religioso.

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