Un combattente italiano, probabilmente un veneziano di nome ‘Francesco’ ma con l’appellativo di battaglia di Abu Izat al Islam, sarebbe stato ucciso a Kobane da una donna cecchino curda.La notizia, che rimbalza sui siti di alcuni media italiani, è stata riportata anche dal Tg de La7 secondo cui lo “avrebbero reso noto i curdi”. La notizia è riportata su Facebook anche da un giornalista Mediaset.
Solo poco tempo fa il ministro dell’Interno Alfano aveva fatto il punto della situazione sui foreign fighters in Italia: “Sono 59. Di questi cinque sono italiani partiti per la Siria. I 59 non sono soggetti presenti in Italia ma persone che «in qualche modo hanno avuto a che fare con il nostro Paese. 14 sono già morti”. Oggi, il numero è salito a 15.
Alfano ha anche aggiunto: “In Italia possiamo dire di avere fatto tutto quel che è necessario per prevenire, nei limiti del possibile, la minaccia legata al terrorismo. Il nostro è un lavoro che avviene nell’ombra – ha concluso -, ma è un lavoro che non conosce sosta”.
Ma chi sono gli altri combattenti italiani all’estero, vivi, morti o in carcere? Da fonti del ministero dell’Interno i nomi sono quelli di Giuliano Ibrahim Delnevo; genovese, convertitosi all’Islam, morto in Siria dalle parti di Aleppo nel giugno del 2013. Aveva 23 anni. Si era convertito nel 2008. Nascondeva il suo volto sulle pagine facebook dietro al logo di un movimento fondamentalista ceceno.
Giampiero F., nato a Reggio Calabria, 35 anni, cresciuto a Bologna, dove si avvicina a circoli integralisti islamici e poi trasferitosi in Spagna. In carcere in Iraq per terrorismo internazionale.
Maria Giulia “Fatima Azzahra” Sergio, nata a Torre del Greco, poi trasferita a Inzago (Milano), 27 anni, convertita nel 2009 all’islam dopo aver conosciuto un marocchino che poi sposa. Spostatasi in Toscana, entra in contatto con estremisti islamici che operano nei Balcani. L’ultima sua traccia è un volo Roma-Istanbul a settembre 2014. Da lì dovrebbe essere entrata in Siria.
Anas El Abboubi, marocchino (naturalizzato italiano, alias ‘Anas Abdu Shakur’), 21 anni, residente nel bresciano, fondatore della filiale italiana di Sharia4, un movimento ultraradicale islamico messo al bando da Paesi europei fondato in Belgio nel 2010 dal predicatore filo-jihadista Omar Bakri. Arrestato nel giugno 2013. Secondo la famiglia si trova in Siria.