Troppe tasse sulle famiglie, in particolare su case e consumi: è il quadro tracciato dalle analiasi della Cisl sui redditi dei lavoratori e pensionati e dalla ricerca “Tasse e imposte: tra governo e governi”. Secondo il segretario della Cisl, Annamaria Furlan, “è necessario rivedere il sistema di pressione fiscale sugli immobili. È davvero troppo alta la tassazione sulla prima casa, mentre poco si fa sui veri patrimoni”.
“È necessaria una progressiva tassazione su chi ha più case – ha precisato il leader del sindacato – Bisogna rivedere la tassazione non di chi ha la prima e la seconda casa, ma di chi di case ne ha 2.000”. Ma questa è solo una parte del problema: la pressione fiscale sulle famiglie, secondo Furlan, è sempre più soffocante, tanto da rendere vano il bonus di 80 euro voluto dal governo in busta paga.
Secondo il quadro tracciato dall’analisi Cisl-Caf sulle dichiarazione dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati, la tassazione locale è diventata più pesante, quella erariale resta costante, ma tende a spostarsi dal reddito verso i consumi: “Nel complesso – si legge nel testo – la pressione fiscale è in crescita”. Quella sulle famiglie, in particolare, è aumentata dal 30,8% nel 2010 al 31,1% nel 2014″
Tra il 2012 e il 2013, secondo i dati del sindacato, sono cresciute le addizionali regionali e comunali ed è stata “reintrodotta la tassazione sulle prime case”. Lo scorso anno la riduzione Irpef per lavoratori dipendenti e pensionati, “e’ stata del 2%, pari a circa 77 euro”. Malgrado l’incidenza dell’Irpef passi dal 20,35% al 19,3%, quella di Iva e accise viene portata dal 9% del 2010 al 10,1% del 2014. In questo modo, si legge nel testo, “il bonus è stato compensato dall’aumento delle altre imposte”.