Il prossimo 11 febbraio Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, presenterà in una conferenza stampa presso l’Auditorium del Lavoro i contenuti della Riforma Fiscale su cui il sindacato nei prossimi mesi raccoglierà le firme per la presentazione di una legge delega di iniziativa popolare. Alla conferenza interverranno anche il segretario confederale Maurizio Petriccioli, responsabile per la Cisl del dipartimento Fisco e Previdenza. Inoltre sempre l’11 febbraio si svolgerà una riunione del Consiglio Generale della Cisl previsto sempre presso l’Auditorium del Lavoro di Roma.
Nel frattempo la Furlan è tornata a parlare della ripresa italiana, che è indissolubilmente legata alle scelte europee. “La ripresa italiana è legata a quello che accade in Europa, alle scelte che si prenderanno nei prossimi mesi a livello sovranazionale. Noi abbiamo bisogno di una vera Europa politica, dare più ruolo alle istituzioni ed al Parlamento europeo, svincolando subito gli investimenti dei paesi europei in infrastrutture materiali ed immateriali, innovazione, ricerca, dai coefficienti europei e dal vincolo del patto di stabilità”, così Annamaria Furlan è intervenuta presso l’assemblea dei delegati della Cisl che si è svolta oggi a Brescia, commentando le previsioni dell’Unione Europea.
“Il fiscal compact è stato rottamato dalla recessione. Non a caso anche la Bce è arrivata prima dei Governi a varare misure espansive in grado di dare più liquidità agli stati con l’acquisto dei titoli sovrani e stimolare la crescita. Ma tutto questo non basta. Occorre una nuova politica economica sia a livello europeo sia a livello nazionale per rilanciare i consumi delle famiglie, abbassare le tasse ai lavoratori, ai pensionati ed alle imprese che investono. – ha aggiunto la Furlan – Agli italiani interessa poco se esiste ancora il patto del Nazareno. Non è quello che fa ripartire il paese. Agli italiani interessa se siamo capaci di fare un grande “patto sociale” per il lavoro, tra governo centrale, regioni, parti sociale ed il settore del credito così avaro nel favorire gli investimenti”.
Inoltre il segretario Cisl ha sottolineato l’importanza di prendere le scelte giuste e in quale settore intervenire con i miliardi disponibili in un’Italia che ha perso 25 punti di produzione industriale e oltre due milioni di posti di lavoro. “Noi crediamo che l’attenzione della politica debba essere rivolta a questo. Esattamente come è stato fatto in Germania, come si sta facendo in Francia ed in altri paesi. Non si può stare contemporaneamente con i cantieri della Tav e con chi butta i sassi ai lavoratori dei cantieri. – ha concluso la Furlan – Il più grande errore del Governo Renzi è di ritenersi autosufficiente. Speriamo che cambi idea nelle prossime settimane”.