CINEMA IN LUTTO, E’ MORTO IL REGISTA ULTRACENTENARIO MANOEL DE OLIVEIRA

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Questa mattina attraverso Twitter è arrivato l’annuncio della morte di Manoel de Oliveira. Nonostante i suoi 106 anni di età continuava a essere considerato il più grande regista e sceneggiatore che il Portogallo avesse mai avuto. Il cinema per lui era quasi una necessità, fino agli ultimi giorni era rimasto infatti dietro alla cinepresa, festeggiando il suo ultimo compleanno con l’uscita di quello che rimane il suo ultimo cortometraggio, O Velho do Restelo, presentato all’ultima Mostra di Venezia.

La sua arte era stata descritta proprio da lui come una “riflessione sull’umanità”, aperta verso il mondo, dato che usava anche le altre arti come fonte di ispirazione, il teatro e la letteratura prima di tutto. Una scelta che non ha mai abbandonato e che metteva in ogni suo lavoro. La sua carriera è iniziata negli anni 30 con i primi documentari. Per tutto il ‘900 non ha mai smesso di produrre film, per raccontare la vita e l’esistenza umana con la sua personale visione, attraverso le delizie e i dolori dell’amore, la decadenza della vecchiaia, usando una buona dose di ironia, spesso grottesca.

I suoi lungometraggi hanno iniziato a ricevere attenzione internazionale negli anni 60, quando viene omaggiato al Festival di Locarno e una rassegna della sua opera viene presentata alla Cinematheque di Henri Langlois a Parigi. Dagli anni 80 poi, la carriera del regista è costellata di premi e onorificenze, tra cui due Leoni D’oro e una Palma d’Oro. Negli anni 90, nonostante avesse più di 80 anni ha continuato instancabilmente a fare film, fermandosi solo a pochi giorni dalla morte. Tra le sue opere più importanti ricordiamo il capolavoro Francisca, ultimo atto di una tetralogia, Le soulier de satin, I cannibali, No o la folle gloria del comando, La divina Commedia e La valle del Peccato.

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