Per la prima volta nella storia della Cina un tribunale, precisamente quello della provincia meridionale del Fujian, ha accolto la denuncia presentata da alcune organizzazioni ambientaliste contro quattro dirigenti di un’azienda mineraria, accusati di aver divelto ettari di foresta per estrarre granito. Data la novità della questione il processo è considerato un vero e proprio banco di prova per la nuova norma anti-inquinamento. Il testo è stato molto pubblicizzato dall’esecutivo, ed è fedele a norme durissime, infatti nei casi più gravi prevede addirittura la pena di morte. Se prima solo l’All-China Enviroment Federation, gruppo statale incaricato della protezione dell’ambiente, poteva presentare denunce in questo settore, adesso alcuni emendamenti entrati in vigore nel 2015 hanno dato a tutte le Ong del campo la possibilità di lanciare accuse contro i colpevoli. Nel caso in questione i querelanti sono la Ong “Friends of Natur” e il gruppo “Fujian Green Home”.
I quattro dirigenti inquisiti sono accusati di aver assunto nel 2008 dei lavoratori in nero per spianare due ettari di foresta sulla montagna Hulu per estrarre granito, il tutto senza licenza e senza tenere conto dei danni all’ambiente e al terreno agricolo. I querelanti chiedono che “la zona disastrata venga riportata al suo stato naturale”. Tre degli imputati sono stati incarcerati lo scorso anno e condannati a pene che vanno dai 14 ai 18 mesi, del quarto non si hanno notizie.
L’allargamento delle possibilità di denuncia si pensa che sia dovuto alla preoccupazione dell’esecutivo per l’aumento delle proteste pubbliche collegate al tema dell’ambiente. Anche la China Federation ha accolto con sollievo l’inchiesta, dato che, come dichiara Yong, vice direttore della struttura statale, nel 2014 sono state respinte 10 denunce presentate per motivi ambientali. Questo processo da quindi “speranza, abbiamo ora un buon punto di partenza”, conclude. Se passi in avanti sono stati fatti, per risolvere i problemi dell’inquinamento in Cina c’è ancora una strada molto lunga.