È allarme rosso per le autorità cilene che hanno iniziato l’evacuazione preventiva di circa 3.300 persone che vivono nei pressi del vulcano di Villarica, 760 chilometri più a sud di Santiago, che nelle ore scorse è entrato in eruzione dopo 15 anni di inattività. L’eruzione è iniziata intorno alle tre del mattino, le sette in Italia, con un’imponente colonna di fumo e una violenta esplosione di lava che ha raggiunto tra i sei e gli otto chilometri di altezza.
Il ministro degli interni cileno Rodrigo Penalillo ha informato che circa quattro ore dopo l’inizio del fenomeno sono stati osservati diversi fiumi di lava, di notevoli dimensioni, scedere verso la zona di Currarehue e varie strade locali sono state chiuse al traffico. Non sono tanto le colate laviche a preoccupare gli esperti, ma l’effetto del loro passaggio: infatti c’è la possibilità che il loro calore sciolga la neve che ricopra la zona creando valanghe di fango che potrebbero distruggere i villaggi alle pendici del monte.
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