Centro Italia, terremoto e neve fanno crollare le stalle. La Coldiretti: “Strage di animali. Chi ha sbagliato paghi”.

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Un vecchio proverbio popolare recita: “I guai non vengono mai da soli”. Questo detto sembra descrivere appieno la situazione che sta vivendo il centro Italia, già duramente messo alla prova dall’eccezionale ondata di freddo – che ha portato con sé abbondanti nevicate – alla quale si è aggiunto l’incubo del nuovo sciame sismico.

La combinazione di questi due eventi naturali ha fatto crollare due stalle di aziende terremotate a Gualdo, nel Maceratese, uccidendo o ferendo una novantina di capi tra mucche e pecore. A darne notizie è la Coldiretti, dopo le segnalazioni giunte dall’azienda Lai e dall’azienda Castello di Beccerica. Entrambe le aziende aspettavano da 5 mesi i moduli ”promessi dalla Regione”, dice l’associazione. ”Ora chi ha sbagliato deve pagare: non è accettabile che si sia arrivati ad oggi con appena due stalle mobili completate rispetto a quelle necessarie per un terremoto che ha colpito cinque mesi fa” accusano il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante, e il direttore Enzo Bottos.

Sul posto si sono recati il direttore regionale della Coldiretti Enzo Bottos, e i funzionari degli uffici locali dell’organizzazione. L’azienda Beccerica ha visto crollare la stalla lesionata dal terremoto. Sotto le macerie sono rimaste 70 mucche. Nell’azienda Lai il peso della neve ha fatto crollare la struttura temporanea dove gli animali erano stati sistemati per ripararli dalla bufera di ghiaccio, uccidendo venti tra pecore e agnelli. Si allunga così il conto degli animali morti, mentre 600 mucche e cinquemila pecore ”sono ancora sepolte dalla neve”.


Foto tratta dalla pagina Facebook Associazione Terra di Amatrice Onlus

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