L’Aic, l’associazione italiana celiaci, pubblicherà in occasione della Giornata internazionale della donna (8 marzo), la guida “Donna e Celiachia” realizzata da un Comitato scientifico dell’associazione per aiutare le italiane a “riconoscersi” e capire se sono celiache pur non presentando i sintomi classici della malattia: la guida, disponibile sul sito www.celiachia.it, sarà diffusa nei prossimi mesi anche in versione cartacea e verrà distribuita ai medici di famiglia, per far emergere dall’ombra le sette pazienti su dieci che ad oggi sono ancora ignare della loro condizione. Inoltre dallo studio è emerso che le donne celiache sono il doppio degli uomini e molte non lo sanno: sono circa 400.000 le italiane che potrebbero avere o sviluppare la celiachia contro 200.000 uomini. Nel nostro Paese appena 115.000 donne hanno ricevuto la diagnosi e tutte le altre, oltre 280.000, sono esposte alle complicanze della celiachia come osteoporosi o menopausa precoce, anemia, problemi di fertilità.
Marco Silano, coordinatore del board scientifico di Aic ha spiegato che spesso le donne “non hanno neppure il sospetto di non tollerare il glutine. La sterilità senza altra causa, l’endometriosi, un menarca tardivo o una menopausa precoce, le alterazioni del ciclo e l’amenorrea sono tutte disturbi frequenti nelle donne celiache non diagnosticate, così come l’anemia da carenza di ferro che si manifesta in circa una celiaca su due”. Basta un test, apposite indagini cliniche per verificarlo, evitando sia l’autodiagnosi sia di intraprendere una dieta gluten-free senza una certezza. L’obiettivo dela guida Aic è facilitare i medici e le donne stesse a individuare la possibilità di una celiachia anche in assenza dei classici sintomi. “La diagnosi di celiachia deve essere posta dal medico, ma la consapevolezza dei propri disturbi e una corretta descrizione dei propri malesseri al curante permetterebbero diagnosi più rapide e precise”, conclude Elisabetta Tosi, presidente dell’Associazione italiana celiachia.