Ben 18 milioni stanziati per finanziare progetti di aiuto, assistenza e caritĆ in zone del mondo predaĀ di guerre, violenze e disagi sociali: questo il pianoĀ avviatoĀ dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) per supportare le popolazioni del Terzo mondo. Un programma di interventi concreti e poliedrici, finalizzati alla realizzazione di 119 diversi progetti in numerose aree del Pianeta: dall’Africa al Medio Oriente, dall’Est Europa all’Oceania, saranno tante e interessanti le iniziative di solidarietĆ , dal punto di visto medico-sanitario, umanitario e spirituale. Il consiglio della Cei, riunito a Roma, ha delineato anche da un punto di vista numerico le risorse che verranno impiegate nell’attuazione del programma, il quale toccherĆ , seguendo le indicazioni del Santo Padre, quelle periferie esistenziali cosƬ bisognose di un supporto caritatevole.
Tra le nazioni coinvolteĀ ci sarĆ Ā la Repubblica Centrafricana, recentemente dilaniata da un sanguinoso conflitto civile: qui verrĆ realizzato un centro di aiuto psicosociale, proprio per fornire assistenza alla popolazione duramente provata, a livello umano e non, dalla furia del conflitto fratricida. Sempre in Africa, in Ghana, verrĆ allestito un repartoĀ ortopedico e fisioterapico nel centro medico “Papa Giovanni Paolo II”, situato nella diocesi di Konongo-Mampong: “Il Centro ĆØ particolarmente importante sia per l’alta densitĆ della popolazione e dei bisognosi, sia per fare fronte con tempestivitĆ ai tanti incidenti stradali che accadono nella vicina Jamasi, dove si trova un’autostrada molto trafficata”.
Altre iniziative “africane” riguarderanno la Repubblica democratica del Congo, precisamente la cittĆ di Goma, nota per essere stata (ed essere tuttora) teatro di tremendi conflitti: qui,Ā l’Associazione Tumaini promuoverĆ la realizzazione di un centro per la ri-elevazione sociale di persone emarginate, attraverso laboratori professionali e percorsi di alfabetizzazione. Ma non sarĆ solo il Continente nero il luogo di destinazioneĀ dell’azione solidale del programma Cei: in America latina, un progetto di confronto e dialogo verrĆ avviato con i leader contadini del Guatemala, mentre in Papua Nuova Guinea le risorse saranno impiegate per l’edificazione di nuove strutture per il centro professionale di Kefano. Non ĆØ stato dimenticato il Medio Oriente: in Kurdistan,Ā saranno attivati progetti solidali per numerosi profughi stipati in aree in forte difficoltĆ sociale. Diciotto milioni da investire, e migliaia di vite da recuperare: un obiettivo non facile, ma ora certamente piĆ¹ possibile.