Incrocia il tuo profilo con il suo, valuta le vostre affinità, scruta la foto in ogni dettaglio e decidi e se contattarla o meno. L’obiettivo? L’avventura di una notte, magari due, in ipotesi più remote una relazione. Un numero sempre maggiore di persone si rivolge al dating online (cioè ai siti di incontri) per trovare un partner sessuale. Un fenomeno su larga scala che sminuisce le reali potenzialità del web, nato con l’obiettivo di avvicinare e collegare ma sempre più spesso ridotto a catalizzatore di una società di plastica, che premia l’effimero, creando community di uomini e donne soli invece di aiutare a intessere solide relazioni interpersonali.
Meccanismo
Il meccanismo, comune alle decine di realtà spuntate come funghi negli ultimi anni, è semplice e segue, per lunghi tratti, quello dei classici social network. Ci iscrive, si inseriscono dati e informazioni che possano attrarre la controparte, si descrivono le proprie preferenze (non solo sessuali), si completa tutto con una bella foto accattivante e il gioco è fatto. O quasi. Perché per sfruttare appieno le potenzialità del dating (in soldoni: per quagliare) bisogna passare da un abbonamento bronze (cioè gratuito) a uno silver, o gold, con prezzi mano a mano crescenti. L’alternativa è quella di restare dei semplici osservatori, di non poter cioè prendere l’iniziativa. In base a quanto inserito sarà poi la macchina a selezionare per noi alcuni profili potenzialmente affini che scremeremo in base alle nostre esigenze. Il brivido dell’approccio, l’emozione di sentirsi in bilico – ciò che insomma rende memorabile la fase iniziale di una possibile relazione – viene quindi ridotto a mero automatismo realizzato attraverso freddi algoritmi.
Lo studio
Una recente ricerca pubblicata nella sezione magazine di uno dei portali a tema più i voga in Italia spiega che oggi il 54% degli approcci tra uomini e donne avviene online, su siti specifici o sui social media. Attenzione: non parliamo di persone che si conoscono vis a vis e poi si rivolgono alle chat per superare la reciproca timidezza. Ma di utenti che si incontrano virtualmente e poi, eventualmente, si vedono per chiudere il cerchio con un rapporto sessuale “mordi e fuggi”. Del resto la gran parte di questi siti hanno come mission quella di creare i presupposti per incontri occasionali – magari extraconiugali – senza implicazioni sentimentali. La proliferazione del dating ha come diretto corollario un progressivo deterioramento della monogamia. Lo stesso studio rivela che il 37% delle donne italiane ha dichiarato di aver avuto almeno 10 partner nel 2016. Meno attivi (o forse sinceri) gli uomini: solo l’8% ha raccontato di aver avuto più di 10 relazioni, mentre il 34% sostiene di averne avute dalle 2 alle 4.
Fruitori
Stupisce il dato relativo all’età. A rivolgersi ai siti per incontri occasionali sono, infatti, gli over 40 (il 55% uomini e il 46% donne). Tra gli ultracinquantenni il dato scende ma resta sensibile (32% uomini e 18% donne). Il core business del casual dating sembra dunque essere la crisi di mezza età. Non solo perché col passare degli anni le occasioni sociali si riducono ma anche (ed è questa la cosa più triste) per una serpeggiante noia legata alla vita matrimoniale. E, infatti, in nei siti d’incontri non mancano specifiche sezioni dedicate alle “scappatelle“, da molti, purtroppo, considerate un antidoto alla routine.
Rischi
Come ogni fenomeno figlio del culto della provvisorietà anche il casual dating comporta dei rischi. Il primo è di natura sociale: occorre, infatti, chiedersi quale mondo stiamo costruendo nel momento in cui lasciamo che l’informatica si sostituisca a noi in scelte che investono la nostra sfera intima o quando il web divenga ulteriore elemento disgregatore della famiglia. Il secondo, più personale, prende il nome di “Catfish”. In “internettiano” con questo termine ci si riferisce alle persone che si celano dietro false identità. Spesso si tratta di utenti soli, che caricano foto ad hoc e inseriscono informazioni artefatte senza cattive intenzioni, ma al solo scopo di entrare in contatto con altri internauti. In ogni caso, per chi si è illuso si aver incontrato l’anima gemella, la sorpresa non è piacevole (un interessante format di Mtv è proprio focalizzato sullo smascheramento dei profili fake). Ma i pericoli possono essere anche più seri. Per le donne, ad esempio, c’è quello di subire violenze sessuali. Due recenti studi americani avrebbero poi trovato una correlazione tra la proliferazione dei siti di casual dating e il nuovo boom di malattie sessualmente trasmissibili. Infine come dimenticare quanto avvenuto lo scorso anno ad Adult Friend Finder, quando un attacco hacker portò alla violazione di oltre 400 milioni di account privati? Rischi che dovrebbero indurci a una più cauta valutazione di queste realtà. Non sempre il facile è anche giusto od opportuno. Seguire la strada più comoda porta diritti a una società robotica, nella quale ogni barlume di umanità finirà col diventare residuale.