Caso Strauss Kahn, l’ex del presidente del Fmi si difende: “sono innocente”

È iniziato con una contestazione del gruppo Femen il processo sul “Caso Carlton” che vede come imputato Dominique Strauss Kahn. Guando si trovava davanti al tribunale di Lille, l’auto dell’ex presidente del Fondo Monetario internazionale è stata presa d’assalto da tre attiviste a seno nudo. Le donne avevano scritto sulla pancia e sulla schiena degli slogan contro DSK come “prostitute, clienti, colpevoli” e “è il tuo turno di essere fottuto”. Presi alla sprovvista, i militari che si trovavano al di fuori del tribunale, sono comunque riusciti a fermare le tre donne, ma non prima che una di loro riuscisse a salire sul cofano della macchina dell’ex numero uno del Fmi.

Strauss Kahn, che oggi ha 65 anni, è imputato per sfruttamento aggravato della prostituzione e rischia fino a 10 anni di carcere e 1,5 milioni di euro di multa. In una lettera scritta la tribunale di Lille, il mancato inquilino dell’Eliseo si dichiara innocente, affermando di non sapere che le donne fossero delle prostitute e dichiarando “che non c’è stata nessuna attività sessuale sfrenata”. Ma le testimoni dichiarano esattamente il contrario, affermando che si trattava di un “rapporto animale, contro natura. Non avevo l’abitudine di quelle pratiche. Piangevo e dicevo che mi faceva male ma ero consenziente, avevo bisogno di soldi”.

Per l’ex ministro socialista le accuse che gli vengono rivolte sono notevolmente esagerate e ha negato di essere “l’organizzatore delle serate libertine”, mentre per la pubblica accusa Strauss Kahn ha avuto un ruolo fondamentale nel programmare le orge ed era il “re della festa”.

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