È un’iniziativa volta ad arginare un fenomeno che sta portando alla rovina centinaia di migliaia di famiglie e che vuole impedire la dissoluzione nel nulla di denaro che dovrebbe essere invece immesso nel mercato. La Banca popolare dell’Emilia Romagna cerca, con l’emissione di carte di credito speciali, di contrastare il gioco d’azzardo online.
Circa 480 mila carte emesse dalla Bper sono inibite se si cerca di usarle sui siti web di gambling. “Siamo una banca cooperativa con un fortemente radicato territoriale e siamo consapevoli che ogni decisione che prendiamo avrà conseguenze sulla comunità”. È quanto afferma Andrea Cavazzoli responsabile per il gruppo della Bper.
L’iniziativa di Cavazzoli non vuole giudicare o condannare il giocatore d’azzardo, ma vuole cercare di aiutarlo nella lotta contro questa subdola patologia. Patologia che nel Bel Paese sembra molto diffusa: l’Italia è la nazione europea in cui si registrano più giocate su siti di questo tipo e la terza a livello mondiale. Nonostante la crisi, il gioco d’azzardo ha un volume di affari di circa 76 miliardi di euro.
Nel luglio del 2013 la cooperativa di Cavazzoli ha inviato una circolare informativa ai suoi dipendenti con informazioni sul settore del gioco e sul gioco d’azzardo patologico, sulle operazioni bancarie che possono essere considerate sospette e su come individuare i soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico, sulle strutture pubbliche e private che offrono percorsi di recupero.
Il gioco d’azzardo in Italia è molto ben più radicato di quello che si pensa: secondo un’indagine dell’Adoc, nell’ultimo anno circa 2 milioni di italiani hanno giocato su siti di gambling. Tra le prossime iniziative ci sarà anche la realizzazione di un vademecum per le famiglie con giocatori cronici e per le associazioni che seguono e sostengono queste persone nei loro percorsi di recupero.