Nel quartiere romano di Montesacro, situato nella periferia nordest della Capitale, al civico 234 di via Conca d’Ora, sorge un bar che ha rinunciato alle slot machines per far posto ad una libreria. Gianni Carbonaro, il proprietario dell’attività, racconta “Io vengo dalle casette, dalle baracche. Vedere una vecchietta buttare i soldi fa male. Potrebbe essere mia nonna, mia madre. Prima venivano, chiedevano un caffè e poi si sporgevano verso le macchinette. Sentendosi in colpa”.
Addio videopoker
Come riporta La Repubblica, da circa un anno a questa parte, sulla parete che ospitava le slot machine ora ci sono gli scaffali di una libreria. “Ho 52 anni e mi ero stancato di quell’andazzo – continua Gianni -. I videopoker peraltro portavano di tutto qui dentro. E più di una persona non mi faceva chiudere la sera, chiedendo di lasciare aperto. ‘Dovrà pur pagare sta macchinetta’, dicevano. E io rimanevo lì ad aspettare. Rimanevo perché sono buono. Un sacco di gente mi vuole bene. Eppure per le slot ho subito pure un paio di furti. A quel punto mi sono detto ‘stop'”.
Una libreria al bar
Da quel momento, il bar ha cambiato look. Sui muri tappezzati di locandine di vecchi film, come Guerre Stellari o classici di Alberto Sordi, sono apparsi gli scaffali. “Sono passato dai giocatori seriali ai lettori seriali – afferma il barista -. Ma il problema, purtroppo, mi sembra più generale. Prima al lotto si giocava una volta a settimana, ora tre”. Tutti i volumi presenti sono stati accumulati mese dopo mese: “Me li hanno portati i clienti dopo che hanno saputo del premio”. Dicendo questo, mostra il trofeo Montesacro 2015. “In libreria ho un po’ di tutto”. Dai trattati di diritto commerciale del 1911, passando per “It” di Stephen King per chi è appassionato della letteratura horror, fino ai gialli. Non manca poi un dizionario italiano-inglese. “La mattina qualcuno si mette a leggere al tavolino – conclude – e, se il libro piace, sono pure pronto a regalarlo. Per me è una soddisfazione”.
Il Bookcrossing
BookCrossing è un parola inglese composta dalla parola book (libro) e crossing (attraversamento). Si tratta di un’iniziativa di distribuzione gratuita di libri che ruota intorno all’esistenza di un elenco di volumi identificati da un codice unico, attraverso cui è possibile seguire la traversata del libro, e il suo incrociarsi con i lettori. In altre parole, consiste ina serie di manifestazioni collaborative volontarie e completamente gratuite, di cui alcune anche organizzate a livello mondiale, che legano la passione per la lettura e per i libri alla passione per la condivisione delle risorse e dei saperi. L’idea di base è di lasciare libri nell’ambiente naturale, compreso quello urbano, affinché possano essere ritrovati e quindi letti da altre persone, che eventualmente possano commentarli per poi farli proseguire nel loro viaggio. Il termine deriva da bookcrossing.com, un club gratuito di libri on-line fondato nel 2001 per incoraggiare tale pratica, al fine di “rendere il mondo intero una biblioteca”. L’uso di questo termine è divenuto così diffuso da meritare, dal 2004, una voce nel Concise Oxford English Dictionary.