Si celebra oggi il Natale di Roma. Secondo la tradizione la CittĆ Eterna venne fondata il 21 aprile del 753 a.C. Una data di cui non si hanno conferme storiche ma che deriva dallo storiografo Tito Livio. Il mito ĆØ ben conosciuto: la ninfa Rea Silvia, discendente di Enea, lo stupro da parte del dio Marte, la nascita di Romolo e Remo, l’adozione da parte di una lupa, l’uccisione del re usurpatore di Alba Longa, Amulio, e poi il fratricidio di Remo per aver oltrepassatoĀ il solco della futura cittĆ . PiĆ¹ probabilmente Roma nacque da un’antica colonia etrusca (Rumon sarebbe stato ilĀ nome etrusco del Tevere). Ne sarebbe dimostrazione il fatto che almeno tre dei noti 7 re di Roma provenissero dall’odierna Traquinia.
Per altri il nome Roma deriverebbe dal greco RomĆØ (con la eta finale), il cui significato ĆØ forza, per descrivere la belligeranza e la tenacia di quell’antico villaggio. Terminata la fase monarchica, con il regicidio di Tarquinio il Superbo da parte di Bruto (progenitore, si dice, del futuro omicida di Cesare) iniziĆ² quella repubblicana che, di fatto, durĆ² sino all’inizio dell’etĆ augustea, a ridosso dell’anno 0. Scrivere tutta la storia di Roma ĆØ operazione complicata per questo ci soffermeremo sul suo appellativo di CittĆ Eterna. Questo nome deriva dal fatto che l’Urbe si ĆØ sempre saputa rigenerare, rimanendo per secoli un centro culturale e politico per eccellenza. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’occidente l’attuale capitale italiana divenne il cuore della cristianitĆ e, quindi, dell’Europa stessa. La quale storicamente nasce dall’intuizione di papa Stefano di creare un Sacro Romano impero per fronteggiare il pericolo saraceno giunto ai confini della Francia e anche oltre.
Ma Roma, nell’immaginario collettivo, ĆØ diventata sinonimo di predominio, di potere, di forza militare e di giustizia. Nell’iconografia di tanti Stati moderni campeggiano i simboli imperiali: la lupa, l’aquila, il fascio repubblicano e cosƬ via. Vien da sĆ© pensare che una cittĆ tanto importante meriti trattamento migliore di quello riservatole negli ultimi anni. Degrado, emarginazione, inefficienze e sprechi rendono questa metropoli difficile da vivere e ancor piĆ¹ da visitare. Questo duemilasettecentosessantottesimo compleanno diventi allora l’occasione per ridare dignitĆ a una meraviglia del mondo che riesce ancora a incantare e a far innamorare. Citando Orazio: “Possis nihil urbe Roma visere maius” (“che tu non possa mai vedere nulla piĆ¹ grande di Roma”).