Oggi alle ore 17.30 in contemporanea in varie piazze di diverse città italiane si terrà un raduno spontaneo di singoli cittadini e associazioni per chiedere l’istituzione del reato di omicidio stradale. L’iniziativa, spiegano gli organizzatori, è nata “senza nessuna voglia di vendetta, e senza alcuna emotività”, dopo l’ennesima sentenza “ingiusta della Corte di Cassazione”, che ha annullato la condanna in primo grado a 21 anni a Ilir Beti, confermata poi in secondo grado, l’uomo che ha ucciso quattro ragazzi francesi guidando volontariamente contromano e in stato di ubriachezza. Concludono poi dicendo che la “sentenza uccide continuamente tutte le vittime della strada rinnovando il dolore di tutti i familiari che hanno perduto una persona”.
A Roma il raduno si terrà in piazza del Quirinale, per chiedere al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di vigilare affinchè si proceda celermente, e nelle sedi opportune, a fissare una data certa e rapida che consenta in tempi brevi l’istituzione del reato di “omicidio stradale”. Nelle altre città italiane i partecipanti si riuniranno davanti le prefetture, per sollecitare il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a rispettare l’impegno, da lui stesso assunto al momento dell’insediamento, a sbloccare l’iter parlamentare in Senato, o in alternativa, a velocizzare l’iter sull’istituzione del reato di omicidio stradale per decreto.
L’Asaps, associazione da anni in prima linea per la sicurezza stradale, insieme alle associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni e al Comune di Firenze ha raccolto più di 80 mila firme per una proposta di legge popolare che introduca il reato di omicidio stradale. Nella speranza un giorno di vederla approvata.