Su una sedia a rotella a causa di un piccolo incidente, ma più determinata che mai. È apparsa così, in diretta televisiva nazionale, la presidente dell’Argentina Cristina Kirchner. In un discorso alla nazione dove ha affrontato temi con il terrorismo nazionale e quello internazionale. Ma l’annuncio più importante fatto dal capo di Stato argentino riguarda la riforma dei servizi segreti. Dopo la morte del procuratore Alberto Nisman, la Kirchner ha prima dichiarato che non credeva si trattasse di suicidio e in seguito ha affermato che la responsabilità era da imputare agli uomini della scorta di Nisman, che sicuramente erano corrotti.
La riforma dell’Intelligence, fortemente voluta dalla Kirchner che respinge le accuse di un suo eventuale coinvolgimento nell’uccisone del procuratore e quelle relative a un suo ruolo di spicco nel possibile insabbiamento, stabilisce la completa riorganizzazione dei servizi come “Secreteria de Intelligencia” (SI). La riforma sarà esaminata dal parlamento, convocato in sessione straordinaria a partire da febbraio e prevede che il nuovo direttore e il suo vice siano scelti dal potere esecutivo e approvati dal Senato.
Secondo la presidentessa è un “cambio necessario” già che i servizi segreti hanno mantenuto la stessa struttura che aveva ai tempi della dittatura militare di Videla, terminata nel 1983. Ma sulla morte di Nisman ancora non ci sono certezze. Restano molti lati oscuri della vicenda da chiarire e la Kirchner sembra determinata a farlo.