Ad Amatrice, la città distrutta dal terremoto che ha sconvolto il centro Italia lo scorso 24 agosto, provocando 298 vittime, vive Paolo Bizzoni, un dentista che a causa del sisma ha perso la propria abitazione e lo studio medico. La sua voglia di impegnarsi per gli altri l’ha condotto, facendo leva sulle sue competenze professionali, a coinvolgere circa ottanta volontari, allestendo un presidio di assistenza sanitaria per offrire cure dentistiche gratuite a chi è rimasto in paese o abita nei dintorni.
“Tra le prime cose a cui ho pensato subito dopo il terremoto, è rientrata anche la necessità di disporre un presidio di assistenza odontoiatrica per garantire le cure non solo ai cittadini che hanno perso tutto – dice Bizzoni -, ma anche a soccorritori, volontari, personale delle forze armate. Nella situazione in cui ci troviamo adesso, anche questo tipo di servizio diventa importante per la popolazione”.
Dal 26 settembre, a pochi passi dalla tendopoli, vi è l’odonto-ambulanza, un’unità mobile appositamente attrezzata, attiva ogni lunedì, mercoledì e sabato, dalle ore 10:00 alle 13:00, e dalle 15:00 alle 18:00 presso il Posto di Assistenza Socio Sanitaria (Pass) di Amatrice. Il servizio è stato realizzato grazie alla Fondazione Andi onlus (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) che dopo la richiesta di aiuto da parte di Bizzoni, ha attivato una raccolta fondi interna, presso i propri soci, sia in termini economici, sia in numero di volontari, per garantire un presidio autonomo.
“Abbiamo ricevuto adesioni da ogni parte d’Italia – racconta Bizzoni – e grazie al gran numero di volontari-dentisti che hanno donato la loro disponibilità, possiamo effettuare una rotazione di turni che ci consente di avere a bordo del mezzo due soci-dentisti al giorno. Al momento, svolgiamo principalmente terapie di conservativa, estrazioni, piccola chirurgia e protesica mobile. Ma non possiamo pianificare trattamenti più lunghi. Inoltre, abbiamo preso accordi con l’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica affinché degli odontotecnici residenti in zona possano collaborare con i nostri volontari per fornire nuove protesi rimovibili, totali o parziali, a chi le ha perse durante il terremoto. Così come predisposto, l’odonto-ambulanza andrà avanti per almeno due mesi“.
Tutti, nella tendopoli, nutrono la speranza di tornare alla normalità. Il lavoro molto importante. Infatti, l’inattività occupazionale sta spingendo molti sfollati a trovare nuove soluzioni in altre città. “Il 92% delle attività commerciali sono perse – prosegue Bizzoni – perché si trovavano in centro, dove è andato quasi tutto distrutto. Ed in centro si trovavano anche i quattro studi dentistici del paese, tra cui il mio che non è crollato ma è ormai inagibile e non si può entrare. Il mio obiettivo è di recuperare quanto prima l’attrezzatura lavorativa”.