La pelle scurita dalle bruciature ha cancellato quasi completamente i suoi lineamenti, gli 800 giorni in ospedale e gli oltre 100 interventi chirurgici non sono bastati a restituirle quel corpo che fino a poco tempo prima dell’incendio le aveva permesso di sfilare sulle passerelle della moda e di gareggiare come sportiva in numerose competizioni.
Di lei restano i folti capelli neri, il sorriso e quegli occhi verdi che oggi più che mai parlano della capacità di ricominciare a vivere. Si chiama Turia Pitt, e oltre ad essere sempre stata una bellissima ragazza, ha studiato duramente per diventare ingegnere minerario.
Nella sua vita già ricca di impegni e importanti traguardi raggiunti, la giovane non ha mai trascurato la relazione con Michael Hoskin. Il loro è un fidanzamento semplice, genuino, nato tra i banchi di scuola, una storia d’amore che ha radici lontane e che nel tempo ha saputo dare i suoi frutti, nonostante le tempeste che si sono abbattute negli anni.
E’ il 2011 quando Turia partecipa alla maratona di 100 km nelle campagne intorno alla città di Kimberly, in Sudafrica. Qui all’improvviso durante la corsa, lei ed altri 5 concorrenti rimangono intrappolati in un incendio divampato all’interno di una gola rocciosa. Non c’è via di fuga, le fiamme avvolgono il gruppo e l’intervento dei soccorsi riesce ad evitare il peggio.
Le ambulanze sfrecciano in direzione dell’ospedale più vicino dove si cerca di fare il possibile per salvare la vita degli atleti feriti. Dopo un lungo periodo in terapia intensiva Turia si risveglia tra le mura della clinica: la sofferenza fisica si mischia a quella psicologica, ha perso l’uso delle dita nella mano destra, il corpo le procura forti dolori ed il volto è completamente ustionato.
C’è qualcosa però tra le pieghe di questa triste storia che ha dell’incredibile. Michael, il fidanzato della giovane modella, nei giorni del suo ricovero, quando ancora lottava tra la vita e la morte con la certezza che se fosse sopravvissuta sarebbe rimasta per sempre sfigurata, decide di comprarle un anello di diamanti e chiedere alla ragazza di restare per sempre al suo fianco.
La Cnn, nell’intervistare l’uomo azzardò alcune domande per avere spiegazioni su quel gesto che per molti poteva essere folle: “È come se avessi sposato la sua anima, lei è l’unica donna che continua a riempire i miei occhi”. Uno schiaffo a tutti coloro che hanno scambiato l’amore con il semplice e fragile sentimentalismo, la cui durata nel tempo è strettamente legata allo “stare bene”, “al sentire qualcosa” o al piacere.
Nonostante le ustioni abbiano reso l’ex modella praticamente irriconoscibile, Michael ha continuato a vedere in lei non solo la ragazza di cui si era innamorato, ma anche quella bellezza interiore che lo aveva affascinato e che ora più che mai splende dietro un volto e un fisico completamente deturpati. “Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità” diceva Einstein, e si può dire senza dubbio che la coppia di australiani ha saputo cogliere nel tragico evento la possibilità di scoprire un amore più grande e più forte di quello che immaginavano.
Turia oggi ha abbandonato le passerelle e lavora come motivatrice personale. Dopo un lungo tempo di riabilitazione è tornata attiva anche nello sport e ultimamente ha attraversato in bicicletta metà dell’Australia (da Sydney a Ayers Rock), ha nuotato in una gara lunga 20 km e percorso a piedi la Grande Muraglia Cinese. La rivista Women’s Weekly che ogni anno assegna un premio alle donne che si distinguono come fonte di ispirazione e modello di vita, le ha dedicato un’intera copertina, mostrando i segni delle ustioni senza nascondere quella bellezza anticonvenzionale eppure così preziosa.