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Alimentazione, da Strasburgo una legge per ridurre gli sprechi di cibo

L’Unione Europea ha dato il via libera a una proposta di legge relativa allā€™economia circolare, che mira a ridurre gli sprechi di cibo. Lā€™obiettivo ĆØ quello di passare da un modello economico basato sul concetto ā€œproduci-consuma-gettaā€ a uno di tipo che permetta di riciclare quanto utilizzato. Il ddl approvato in seduta plenaria a Strasburgo, inoltre, propone di elevare lā€™obiettivo percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani al 70% entro il 2030, al contrario dell’attuale 44%. Il traguardo ĆØ lontano, ma le premesse per raggiungerlo sembranoĀ buone. I dati attuali, infatti, confermano un trend positivo se confrontati con quelli relativi al 2004, quando i paesi dell’eurozonaĀ riciclavano appena il 31% degli scarti alimentari.

Strasburgo attenta ai temi dell’alimentazione

A Strasburgo, la proposta legislativa ĆØ stata approvata con larga maggioranza dai membri del Parlamento. CiĆ² testimonia una crescente attenzione dell’Unione Europea verso i temi dell’alimentazione e, in particolare, alla problematica dello spreco alimentare. Alla base vi ĆØ anche unaĀ questione etica. Come riporta il Corriere della Sera, infatti, ogni anno nel Vecchio Continente si sprecano circa 88 milioni di tonnellate di ciboĀ (circa 173 kg a famiglia); numeri impressionanti se confrontati con quelli relativi alla povertĆ . Con il numero delle persone in difficoltĆ  in costante aumento, lo spreco si configura come un atto egoistico e sconsiderato.

Una legge che porta posti di lavoro

Secondo le stime presentate da Legambiente, la legge sullā€™economia circolare potrebbe portare un risparmio di 72 miliardi di euro alle imprese europee e permetterebbe di creare 867 mila posti di lavoro, mentre in Italia i nuovi impieghi ammonterebbero a 190 mila. Il pacchetto, inoltre, punta a ridurre al 5% i rifiuti presenti nelle discariche. Una misura, questa, che mira a migliorare ulteriormente la situazione europea in materia ambientale, a vantaggio della societĆ  civile. Non ci resta che sperare che la legge sia presto approvata da tutti gli organi europei competenti. Il testo del Parlamento, infatti, dovrĆ  ora passare al vaglio della Commissione EuropeaĀ nei prossimi mesi, per avere poi il via libera anche da parte del Consiglio. I presupposti per un grande successo ci sono tutti.

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