ALIMENTAZIONE A RISCHIO IN SIRIA. LA FAO: SERVONO 59 MILIONI

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Prenderà il via domani a Kuwait City la terza conferenza umanitaria internazionale dei donatori per la Siria. Lo scopo è quello di raccogliere fondi sufficienti per dare un nuovo impulso alla produzione agricola, evitare il collasso delle catene alimentari e del commercio, settori che sono fortemente in crisi a causa dei cinque anni di guerre che hanno devastato lo Stato.

Secondo la Fao, Food and Agriculture Organization, sono circa 9,8 milioni le persone che attualmente si trovano in stato di insicurezza alimentare, mentre oltre 11 milioni di siriani hanno abbandonato i loro villaggi dirigendosi, nell’85% dei casi, verso l’Egitto, Iraq, Giordania, Libano e Turchia. Molte di queste persone si sono stanziate al di fuori dei campi, preferendo le aere rurali dovve l’agricoltura è l’unico mezzo di sostantamento delle famiglie più povere.

Dall’inizio della crisi nel 2011, secondo i dati raccolti dall’agenzia delle Nazioni Unite, oltre il 50% del bestiame è andato perduto, mentre la produzione cerealicola si è dimezzata. Ed è proprio per questo che, anche a causa dell’aumento incontrollato dei prezzi, il 75% di siriani è ridotto in stato di povertà.

Proprio per questo la Fao sta cercando di raccogliere fondi per 59 milioni di dollari per sostenere la produzione di beni alimentari, migliorare i redditi e l’alimentazione delle famiglie e ripopolare gli allevamenti di bestiame. Altri 62 milioni di dollari saranno necessari per aiutare Iraq, Giordania, Libano e Turchia a fronteggiare l’affluso di rifugiati attraverso piani di prevenzioni di malattie sia animali che vegetali, incrementando l’allevamento di animali da cortile e sostenendo lo sviluppo delle catene produttive.

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