Al via l’iniziativa in 250 bar d’Italia per dare la possibilità ai clienti di scegliere un caffè che rispetti principi del commercio equo e solidale. Da oggi fino al 19 aprile, dal Veneto alla Liguria, dal Trentino alla Sicilia, si potrà fare una “pausa alternativa” scegliendo un espresso che rispetti i diritti dei piccoli produttori del Sud del mondo.
“Prima di essere una consuetudine irrinunciabile per molti di noi, il caffè è una fonte di reddito per migliaia di agricoltori dei Paesi in via di sviluppo. Nel mondo sono 25 milioni i piccoli produttori che lavorano su appezzamenti di terreno di circa 1 ettaro coltivando quasi l’80 per cento dei preziosi grani che, una volta tostati, vengono venduti in tutto il mondo” spiega un portavoce dell’Organizzazione Fairtrade.
In questo modo, grazie alla certificazione del commercio equo, agli agricoltori è possibile assicurare condizioni di impiego dignitose. “Accertiamo inoltre che le produzioni avvengano nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità locale”. Tra le torrefazioni che quest’anno aderiscono all’iniziativa Caffè Agust, Caffè Gioia, Caffè Goppion, Caffè Haiti Roma, Caffitaly, Equocaffè, Le piantagioni del caffè, Mokafè, Punto Equo, QIQ Italy, Torrefazione Caffè Gourmet, Torrefazione Caffè Schreyögg, Torrefazione Monforte e Torrefazione Paranà.
Infine, poiché Fairtrade è partner della società civile di Expo 2015 coglierà l’occasione durante la Fiera di Milano di portare produttori e lavorati nel periodo dell’esposizione affinché si possa far conoscere meglio il concetto di empowerment generato dal sistema anche per le aziende, per i consumatori, per l’ambiente.