AL PRADO DI MADRID DIPINTI IN 3D PER NON VEDENTI

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Opere d’arte celebri nel mondo fino a ieri solo immaginate da tutti coloro che non hanno la vista – o la hanno fortemente compromessa – ora potranno essere apprezzate in tutto il loro splendore. Il Museo Del Prado di Madrid, in Spagna, ha infatti deciso di avviare un progetto dedicato ai non vedenti facendo sì che una persona cieca possa vedere un dipinto attraverso il tatto. Le mani, infatti, in caso di cecità diventano i loro “nuovi occhi”.

Tale ambizioso progetto, denominato “Touching The Prado”, si basa sul lavoro lanciato da Estudios Durero – una startup spagnola – che utilizza una tecnica innovativa di stampa. Sostanzialmente, il progetto è legato al concetto di stampa in 3D, ma utilizzando un processo chimico differente, che fa in modo che i visitatori del museo possano toccare delle copie ad altissima risoluzione di famosissimi capolavori d’arte.

Tutto prende avvio in questo modo. Gli addetti scelgono un dipinto, e si focalizzano sui dettagli che rendono tale immagine importante. A questo punto, viene eseguita una stampa ad altissima risoluzione del capolavoro in questione. I dettagli sono fondamentali, e sono proprio quello su cui gli esperti si focalizzano, perché sono gli aspetti che renderanno comprensibile al non vedente l’opera.

Il lavoro di “selezione del dettaglio” dura all’incirca una quarantina di ore; dopodiché, si procede con la stampa speciale. I colori usati per la stampa sono quelli originali, e le dimensioni sono a misura d’uomo, in modo tale che le persone non vedenti possano toccare i quadri selezionati per loro. Segue poi il processo chimico, che rende l’immagine uno speciale rilievo in 3D. Gli esperti hanno fatto in modo di selezionare delle opere d’arte famose e che valesse davvero la pena rendere in 3D. Grazie a questo processo innovativo e davvero intelligente, le persone non vedenti che si recheranno al museo di Madrid potranno “vedere” una versione di Mona Lisa di un discepolo di Leonardo, “Il Parasole” di Goya e molti altri capolavori che altrimenti sarebbero rimasti loro “oscuri” per sempre!

Milena Castigli: