Quando l’anestesia generale diventa un ulteriore minaccia alla salute del paziente si cerca di trovare una soluzione alternativa, che permetta ai medici di operare in “tranquillità” e che garantisca al paziente una maggiore sicurezza. Il metodo sperimentato nell’Istituto Curie di Parigi ha un sapore un po’ new age, ma sembra aver avuto successo sui pazienti su cui è stato testato. I medici della clinica d’Oltralpe hanno infatti usato l’ipnosi al posto dell’anestesia generale su 70 pazienti affette da tumore al seno durante l’operazione per l’asportazione della massa tumorale.
Le donne hanno scelto volontariamente di sottoporsi alle pratiche ipnotiche a seguito di alcuni accertamenti che hanno rilevato che il mix di farmaci usato per l’anestesia sarebbe potuto risultare un’ulteriore fonte di pericolo. In tutti i 70 casi, le pazienti hanno riferito di aver udito distintamente i discorsi dei medici, ma nessuna ha provato dolore al momento dell’asportazione. Un esperimento conclusosi con successo, che potrebbe aprire la via per nuovi metodi di sedazione meno invasiva rispetto all’iniezione di farmaci e sedativi.
Ma i medici promotori della nuova frontiera anestetica, al momento, ne sconsigliano l’utilizzo in interventi che possono risultare lunghi e complessi, specificando che per avere successo, l’ipnosi deve essere utilizzata solo su determinate categorie di pazienti. Inoltre, per quanto i risultati sui test condotti abbiano prodotto risultati più che postivi, restano molti limiti legati alla pratica dell’ipnosi, ad esempio il paziente potrebbe risvegliarsi nel bel mezzo di un intervento chirurgico troppo lungo, quindi al momento, gli stessi medici che per primi hanno voluto compiere la sperimentazione ne raccomandano l’utilizzo solo su pazienti con una pregressa storia clinica legata a patologie a carico del sistema respiratorio.