Che è quel che tu dici, o figliulo? Finisci di lamentarti, considerata la passione mia e degli altri santi. Non hai resistito ancora fino al sangue. E’ poco quello che tu soffri in confronto di coloro che ne hanno sofferte tante, che così tenacemente sono stati tentati, così gravemente afflitti, e in tante maniere messi alla prova, e travagliati. Devi dunque richiamare alla memoria le sofferenze più gravi degli altri per poter con più facilità sopportare le tue miseriuccie. E se queste non ti sembrano piccole, bada che ciò non derivi dalla tua impazienza. Ad ogni modo, o piccole o grandi che siano, procura di sopportarle con pazienza.
RISOLUZIONI: Risolvi di considerare le tribolazioni proprie come piccole, anzi minime in confronto di quelle sofferte dai santi e da tanti altri, e di sopportarle con pazienza.
Tratto da un’antica edizione del 1800 dell’Imitazione di Cristo