Se tu mi aprissi le porte del cuore, ti farei sentire la mia voce

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Figliuolo, non voler essere curioso né prenderti vane premure. Che ti deve importare questa o quella cosa? Tu pensa a seguirmi. Che cosa ne viene a te, se costui sia così fatto o in altro modo, e questi agisca o parli in un modo o in un altro? Tu non sei chiamato a rispondere per gli altri, ma dovrai render ragione di te stesso. Che t’impacci dunque? Vedi: io conosco tutti, e ho dinanzi agli occhi tutto ciò che avviene sotto il sole, e so come stia ciascuno, quel che pensi, quel che voglia, e a qual fine sia diretta la sua intenzione. Tutto dunque si rimetta a me: tu poi stattene in buona pace: e lascia che l’irrequieto si agiti quanto vuole. Tutto quello che farà o dirà, andrà a cadere sopra di lui, perché me non può ingannare. Non ti curare dell’ombra di un gran nome, non della familiarità di molti, e neppure del privato amore degli uomini, poiché queste cose generano distrazioni e grandi oscurità nel cuore. Volentieri farei sentire alle tue orecchie la mia parole, e ti rivelerei cose nascoste, se tu osservassi attentamente la mia venuta e mi aprissi la porta del cuore. Sii provvido e veglia nelle orazioni, e umiliati in tutto.

RISOLUZIONI: Risolvi di non essere curioso, di non prenderti vane premure immischiandoti dei fatti altrui, e di seguire Gesù.

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