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Quanto più si reprime la natura, tanto più si infonde la grazia

La natura è avida di saper segreti e di udire cose nuove; vuole comparire all’esterno e coi propri sensi sperimentare molte cose, desidera di essere conosciuta, e di far ciò che le procura lode e ammirazione. Ma la grazia non si cura di saper cose nuove o curiose; perché queste non sono che una riproduzione delle vecchie che già furono, poiché sulla terra non c’è niente di nuovo e di durevole.

Pertanto essa insegna a frenare i sensi, a evitare la vana compiacenza e l’ostentazione; a nascondere coll’umiltà ciò che sarebbe da lodarsi o da ammirarsi degnamente, e a cercare da ogni cosa e in ogni scienza quel che si può avere di utile, e la lode e l’onore di Dio. Non vuole che si esalti essa né le cose sue, ma desidera che nei suoi doni sia benedetto Iddio il quale tutto largisce per pura carità.

Questa grazia è un lume soprannaturale e un certo special dono di Dio, e propriamente il contrassegno degli eletti e il pegno dell’eterna salute, che dalle cose terrene eleva l’uomo ad amare le celesti e da carnale lo rende spirituale. Quanto più dunque si reprime e si vince la natura, tanto maggior grazia s’infonde; e l’uomo interiore con nuove visite si va ogni giorno riformando secondo l’immagine di Dio.

RISOLUZIONI: Risolvi come sopra, cioè di imprimerti bene nella mente la differenza dei movimenti della natura e della grazia, di seguire sempre questa, contrastando e reprimendo i movimenti della natura. 

Tratto da un’antica edizione del 1800 dell’Imitazione di Cristo

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