Fidando, o Signore, nella tua bontà e nella tua grande misericordia, mi accosto infermo al Salvatore, affamato e sitibondo al fon fonte della vita, mendico al Re del cielo, servo al Signore, creatura al Creatore, desolato al mio consolatore pietoso. Ma com’è che tu vieni da me? E chi son io che tu mi doni te stesso? Come può osare il peccatore di compatirti davanti? E com’è che ti degni di venire ad un peccatore?
Tu conosci il tuo servo e sai che nulla di buono ha in sé per cui tu gli abbia a fare tutto questo. Perciò confesso la mia vita, riconosco la tua bontà, ne lodo la benignità e ti rendo grazie per l’eccessiva carità.
Infatti tu fai ciò per misericordia e non per i meriti miei, affinché la tua bontà mi sia più manifestata, in me si ecciti maggior carità, e in più perfettamente mi sia raccomandata l’umiltà. Giacché dunque questo a te piace, e così hai ordinato che si facesse, a me pure piace questa tua degnazione; e fosse vero che non facesse ostacolo la mia iniquità.
RISOLUZIONI: Risolvi di meditare spesso la bontà divina verso di noi nella Ss.ma Eucaristia, di esercitarti ad imitare tanta carità e di umiliarti continuamente per la tua indegnità, facendo sforzi di prepararti meglio che puoi a ricevere sì gran dono.