O Gesù dolcissimo e benignissimo, quanta riverenza e rendimento di grazie con la lode perpetua ti è dovuta per la Comunione del sacro tuo Corpo, la cui dignità nessun uomo è capace di spiegare! Ma che cosa penserò io in questa Comunione nell’accostarmi al mio Signore, che non so venerare debitamente, e tuttavia desidero devotamente ricevere?
Che penserò io di meglio e di più salutare se non di umiliarmi totalmente dinanzi a te, ed esaltare sopra di me la tua bontà infinita? Lodo te, Dio mio, ed esalto te in eterno. Disprezzo me e mi sottometto a te sino al profondo della mia viltà.
Ecco, tu sei il Santo dei santi e io la lordura dei peccati. Ecco, tu ti abbassi a me che non son degno di alzare a te lo sguardo. Ecco tu vieni a me; tu desideri di essere meco, tu mi vuoi al tuo convito. Tu vuoi darmi a mangiare il celeste cibo e il pane degli angeli; non altro certamente che te medesimo, pane vivo che sei disceso dal cielo e dai la vita al mondo.
RISOLUZIONI: Risolvi di lodare e ringraziare Iddio frequentemente con profondissima umiltà e venerazione per il gran dono della SS.ma Eucarestia in cui ti dà da mangiare se stesso.
Tratto da un’antica edizione del 1800 dell’Imitazione di Cristo