Non credere di aver trovato la vera pace quando tu non abbia nessuna molestia; né che tutto ti vada bene quando non ci sia chi ti contraddica; né che la perfezione consista nell’andar tutto a modo tuo. Né credere di essere qualche cosa di grande, ovvero di esser prediletto qualora ti trovi in una grande devozione e dolcezza; perché il vero amatore della virtù non si conosce da questo, né in questo consiste il profitto e la perfezione dell’uomo. In che cosa dunque, o Signore? Nell’offrirti con tutto il cuore alla divina volontà, non cercando ciò che è tuo, sia nel piccolo, sia nel grande, così nel tempo come nell’eternità; di modo che tu seguiti egualmente a tender grazie tra le cose prospere e le avverse, tutto pesando con giusta bilancia. Se tu sarai tanto forte e longanime nella speranza da preparare il tuo cuore a soffrire ancora di più dopo sottratta la consolazione interiore, né ti giustificherai col dire che tu non devi tanto soffrire, ma in tutto quello che faccio mi loderai chiamandomi giusto e santo, allora camminerai certamente nella vera e retta via della pace, e potrai senza dubbio sperare di vedere con giubilo la mia faccia. Ché se tu giungerai a disprezzare totalmente te stesso, stai sicuro che allora godrai la pace in abbondanza, per quanto lo comporta il tuo esilio.
RISOLUZIONI: Risolvi di offrirti spesso a Dio e di assoggettarti pienamente senza nessuna riserva alla divina volontà, e di benedire e lodare il Signore nelle tribolazioni, sempre pronto a soffrirne delle maggiori, qualora a lui piaccia così, fino a giungere al pieno disprezzo di te medesimo.