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80 anni di giornalismo: 15 marzo, un compleanno storico

Incontri, mostra e annullo filatelico: era il 15 marzo 1945 quando Domenico Sanfilippo fondò il quotidiano "La Sicilia" poi diretto da Mario Ciancio Sanfilippo, in un'Italia ferita dalla guerra e pronta a rialzarsi

“Il giornalismo è il contatto e la distanza”, sosteneva il giornalista francese Hubert Beuve-Méry, fondatore e direttore del quotidiano “Le Monde” e presidente del Centro di formazione dei giornalisti. A darne una storica dimostrazione in Italia è un quotidiano radicato in un territorio carico di storia. Ottant’anni di giornalismo, di storia, di Sicilia. Dal piombo al digitale, dalle rotative di una piccola tipografia sotto Porta Uzeda, a Catania, dove venne stampata la prima edizione, fino alla sfida dell’informazione multicanale, il quotidiano La Sicilia ha saputo evolversi rimanendo sempre fedele alla sua missione: raccontare l’Isola, la sua gente, il suo cambiamento. Era il 15 marzo 1945 quando Domenico Sanfilippo fondò il quotidiano, poi diretto da Mario Ciancio Sanfilippo, in un’Italia ferita dalla guerra e pronta a rialzarsi. Da allora, La Sicilia ha accompagnato ogni passo della sua terra, con un’informazione attenta, approfondita e capace di dare voce alla realtà complessa dell’isola. Scrive Treccani.it: “Quotidiano nato a Palermo nel 1860 su iniziativa del liberale Ardizzone (1824-1893). Nonostante alcune difficoltà, sopravvisse durante il fascismo e la Seconda guerra mondiale“.
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Foto di Bank Phrom su Unsplash

Missione-giornalismo

Le firme che hanno attraversato queste pagine, ricorda l’Ansa, hanno lasciato un segno indelebile. Candido Cannavò, Giuseppe Fava, Giuseppe Giarrizzo, Indro Montanelli, Leonardo Sciascia, Luigi Sturzo. “Penne” che hanno illuminato la coscienza di un popolo, rendendo il quotidiano una palestra di talento e un punto di riferimento per il giornalismo italiano. Oggi a Palazzo Biscari si celebra il compleanno di una realtà che, pur tra mille difficoltà, ha sempre guardato avanti. Simbolo di un legame indissolubile con il territorio, con la sua gente, con le trasformazioni politiche, sociali ed economiche che hanno attraversato i tempi. Appuntamento alle 10 al Circolo Unione con la mostra “80 anni” e la presentazione del libro che ripercorre le tappe più importanti de La Sicilia. Un viaggio nel tempo che culminerà con una cartolina postale e un annullo filatelico speciale realizzato da Poste Italiane, per rievocare quella prima pagina in bianco e nero che segnò l’inizio di una storia lunga decenni. Alle 11.30, dopo i saluti delle istituzioni, i quattro rettori degli atenei siciliani – Massimo Midiri (Unipa), Francesco Priolo (Unict), Paolo Scollo (Kore) e Giovanna Spatari (Unime) – si confronteranno con gli studenti delle scuole superiori in un talk dedicato al futuro della Sicilia. E de “La Sicilia” che oggi, attraverso il web, continua a diffondere l’attualità in modo virale.
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Foto di AbsolutVision su Unsplash

Futuro

Il quotidiano guarda al futuro con la consapevolezza della sua autorevolezza e del suo ruolo nel panorama giornalistico. Essere un giornale di riferimento significa non soltanto raccontare la cronaca, ma anche stimolare il dibattito, difendere la verità e affrontare con coraggio le sfide della società. Nel suo 80esimo anniversario, “La Sicilia” non è solo il racconto del passato, ma una promessa per il futuro. Come sottolineato nel volume celebrativo curato dal direttore Antonello Piraneo e dal condirettore Domenico Ciancio Sanfilippo, il giornale è destinato a rimanere un punto fermo nell’informazione siciliana, continuando a raccontare con passione questa terra straordinaria. “Questa grande e piccola Storia non sempre riusciamo a leggerla sui libri. Spesso è troppo vicina a noi perché possa entrare nei manuali su cui studiano le nuove generazioni. Eppure oggi abbiamo, grazie alla tecnologia, un’opportunità straordinaria. Con un semplice clic possiamo far riemergere dall’oblio episodi dimenticati del nostro passato o scoprire come i contemporanei li hanno vissuti o raccontati – spiega la testata-. La digitalizzazione dell’Archivio Storico del quotidiano “La Sicilia” permette questo piccolo miracolo: ci consente di accedere a 75 anni di storia contemporanea attraverso il racconto delle firme del giornale, a volte note al grande pubblico (come, per citarne alcune, Candido Cannavò, Nino Milazzo, Livio Messina, Alfio Russo, Renzo Di Stefano, Giuseppe Fava, Tony Zermo, Domenico Tempio) a volte assurte alla notorietà solo per uno scoop, come Enzo Asciolla”.
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Foto di Roman Kraft su Unsplash

Piccola, grande storia

E aggiunge: “Dal 1945 in poi l’Italia ha vissuto, con sacrifici enormi dei suoi cittadini, gli anni della grande ricostruzione civile, sociale e materiale del Paese. Questo cammino non è stato sempre lineare, ci sono stati alti e bassi, ma mai ha avuto l’ultima parola la tentazione di arrendersi. Così l’Italia è uscita dalla miseria, assistendo al boom economico; ha sperimentato, con la nascita della televisione, una nuova mentalità improntata al consumismo”. Prosegue: “Ha vissuto gli anni amari e tragici del terrorismo, riuscendo però a superare la cultura dell’odio e ritrovando nuova coesione sociale. Poi, in epoca recente, ha sperimentato i momenti della nuova crisi: prima quella economica, poi quella sanitaria e sociale. E, dentro la Grande Storia, il nostro Paese ha registrato tante piccole storie quotidiane che ne hanno puntellato la vita. Come quelle dei numerosi piccoli eroi quotidiani, presto dimenticati. per esempio i giovani volontari accorsi a Firenze per l’alluvione del 1966, o i volontari del terremoto del Belice del 1968. Ma ha conosciuto anche le storie di tanti seminatori di odio, violenza e morte, come ‘i mostri’ che hanno popolato la cronaca nera, i boss della mafia stragista o i terroristi degli anni Settanta”.

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