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Movimento per la vita: 50 anni di cammino accanto ai più fragili

Nel 50° anniversario di fondazione del Movimento per La Vita, Interris.it incontra la presidente Marina Casini che ci racconta come oggi l'Associazione continua a difendere la bellezza e la dignità di ogni esistenza umana

Marina Casini, Presidente del Movimento per la Vita Italiano (foto: Francesco Vitale)

Ogni vita è degna di essere vissuta. Dal 1975, il Movimento Per la Vita Italiano si pone accanto alle donne per tendere loro una mano nel delicato momento della gravidanza.
Un aiuto concreto e disegnato su ogni donna. Non esistono numeri né soluzioni a problemi: al Movimento per la Vita ogni donna è accolta, ascoltata, accompagnata. E’ il biglietto da visita del Movimento per la Vita, lo si legge nella home page del sito, lo si può comprendere nei suoi 50 anni di cammino per difendere la bellezza e la dignità di ogni esistenza umana.

Interris ha incontrato la Presidente Marina Casini che ha voluto ringraziare le numerose mamme con i loro bambini. “I Centri di Aiuto alla Vita d’Italia – ha ricordato – hanno avvicinato, accompagnato e incontrato un milione di donne, sono nati 280 mila bambini, sono state sostenute coppie e famiglie sono state sostenute, tante persone sono state liberate dai condizionamenti che avrebbero spinto a rinunciare a quel figlio o a quella figlia e sono state anche liberate dagli inganni della cultura dello scarto”.

Il più povero dei poveri

Marina Casini ha voluto anche rileggere il messaggio che il Santo Padre ha inviato loro attraverso il Cardinale Pietro Parolin. “Papa Francesco ci ha invitato a non stancarci mai del nostro impegno, ribadendo che stare dalla parte del bambino non ancora nato significa mettersi dalla parte di tutti i poveri, di tutti i fragili, di tutti gli emarginati. E quindi abbiamo ancora di più una volta capito che il nostro impegno non è un impegno marginale, periferico, ma è un impegno che riguarda tutto l’uomo, perché guardando ‘il più povero dei poveri’, come Madre Teresa di Calcutta chiamava il bambino non nato, noi purifichiamo il nostro sguardo per riconoscere la bellezza e la dignità di ogni esistenza umana, per riscattare tutti coloro che sono invece appunto scartati ed emarginati”.

Quella goccia che scava la pietra

Oggi l’impegno, il lavoro educativo e culturale continua. Ci sono difficoltà, ma anche tanta speranza. “Io sono fiduciosa – ha aggiunto la Presidente del Movimento per la Vita – anche se viviamo un’epoca in cui sembra che le cose peggiorino, perché gli attacchi alla vita umana si fanno più intensi, più sofisticati. Però è anche vero che fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce e quindi è anche vero che la goccia scava la pietra. La storia va verso il bene, la storia dell’umanità, la storia di ciascuno di noi. I tempi, le modalità ovviamente non le conosciamo, ma questa fiducia ci spinge ad andare avanti, a non arrenderci, a non rassegnarci, a non scoraggiarci.

Maria Luisa d’Ubaldo, Presidente di Federvita Lazio (foto Francesco Vitale)

I Centri di Aiuto alla Vita

Importante in questo percorso il prezioso aiuto fornito dai Centri di Aiuto alla Vita. Maria Luisa d’Ubaldo è Presidente di Federvita Lazio. In 30 anni di servizio con i CAV, ha incontrato donne condiviso storie, disperazione ed emozioni. “Abbiamo accolto – racconta – le donne che vivono la fragilità della loro gravidanza per tantissimi motivi, accogliamo anche le donne che hanno vissuto la ferita dell’aborto e quindi le ascoltiamo e le accompagniamo in quel percorso che le aiuta a rielaborare il loro lutto e quindi a ritornare al mondo”.

La testimonianza

Un esperienza resa ancora più profonda dall’Enciclica di San Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, con cui “ha dato speranza alle donne che hanno abortito e ha detto loro che possono diventare delle grandi sostenitrici della vita e mettersi proprio in prima linea”. E a Interris racconta la sua personale esperienza: “Io sono tra queste: ho vissuto l’esperienza dell’aborto quando ero molto giovane, ho promesso a mia figlia che le avrei fatto verità e giustizia e quindi non ho mai mancato a quello che le ho promesso. Per questo mi occupo anche dei corsi di formazione, per permettere a nuove persone di aprire i Centri di Aiuto alla Vita Questa è la nostra speranza, questa è la verità e giustizia che ho promesso a mia figlia”

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