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Il compito a cui sono chiamati i genitori

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La nostra società nel corso dei secoli, ha subito notevoli cambiamenti e trasformazioni, dovuti al cosiddetto progresso non solo per quanto riguarda la scienza e la tecnologia, si è registrata per l’intera umanità una forte crescita in tutti gli ambienti economici, culturali e sociali. E proprio questi mutamenti, compresi i tristi periodi delle varie guerre, hanno contribuito a regolare e talvolta a modificare la vita e il ritmo di intere generazioni e della famiglia stessa. Tutti gli individui nel cammino della propria esistenza, chi più chi meno, sono chiamati a ricoprire un ruolo. Un ruolo che non sempre è quello desiderato, sia da quando si è adolescenti e poi giovani. Ma tant’è che alla fine, pur di vivere dignitosamente e cercando di realizzare qualcosa di duraturo nel tempo, si accettano ruoli e situazioni anche le più impensabili. Sicuramente tra i tanti compiti e possiamo dire doveri, che la nostra società ci chiama a ricoprire c’è il difficile ruolo di genitore.

Essere genitori sia nel passato più o meno lontano, e ancor di più in quest’epoca così particolare è veramente un compito il più delle volte difficile da svolgere. Col trascorrere degli anni, anche la nostra cultura è cambiata, e così la tradizionale figura di mamma e papà, è andata fortemente in crisi e per certi versi si può affermare, senza offendere nessuno, radicalmente trasformata. Per ricoprire il ruolo di madre e padre, oggi non basta più dire sempre sì, i compiti a cui sono chiamati i genitori sono e restano molteplici.

Non vogliamo consigli o suggerimenti su tale materia, né tantomeno esprimere giudizi o evidenziare critiche, su come ci si deve comportare da genitori. E’ fin troppo scontato sostenere che l’essere genitori vuol dire mettersi a contatto con generazioni diverse e a volte lontane da noi, e che nonostante tutto, corrono velocemente nel tempo. Per generazione dobbiamo intendere un gruppo di persone che sono nate nello stesso periodo e che hanno vissuto esperienze simili, condividendo valori e prospettive comuni, e che sono spesso influenzate da eventi storici, cambiamenti sociali e sviluppi tecnologici.

Nel corso dei secoli abbiamo visto il passaggio di diverse generazioni che in epoche differenti hanno in parte influenzato il cammino della società, e tutte hanno un nome e un periodo di riferimento da quella “perduta” tra il 1883-1900, che comprende coloro che hanno raggiunto la maggiore età durante la prima guerra mondiale, poi la “greatest generation” fatta anche dai soldati della seconda guerra mondiale e vissuto la Grande Depressione che si configura negli anni 1901-1927, la cosiddetta generazione “silenziosa” di cui facevano parte tra il 1928 e il 1945 coloro che sono cresciuti durante la seconda guerra  mondiale e la successiva ricostruzione. Per continuare l’elenco troviamo i “Baby boomers” i nati dopo la seconda guerra mondiale, in un periodo di boom demografico tra il 1946 e il 1964, mentre coloro cresciuti nell’era dell’individualismo e dei cambiamenti tecnologici, appartengono alla generazione “X” e vanno dal 1965 al 1980, successivamente con l’avvento di Internet e della globalizzazione ci si è affidati nel periodo 1981-1996 ai “Millennials o generazione Y”, dal 1997 al 2012 tocca ai nativi digitali cresciuti con internet e i vari social ad essere la generazione “Z” o “Centennials”, e arriviamo così dal 2013 alla “Generazione Alpha”, la prima interamente del XXI secolo, immersa nella tecnologia fin dalla nascita, e infine già si parla di generazione “Beta” che viene intesa tra il 2020 e gli ultimi anni del 2030 o primi anni 2040 che rappresentano i bambini che vivranno in un mondo in cui la tecnologia in ogni ambito sarà parte fondamentale della loro vita quotidiana.

E fin troppo facile capire come di generazione in generazione sia cambiato il ruolo dei genitori e il rapporto stesso con i figli, adesso non sono i genitori che trasmettono i veri valori, ma sono tutti quei modelli che appaiono sui social o i cosiddetti “influencer” persone, prevalentemente giovani che hanno la capacità di influenzare le opinioni e i comportamenti di un vasto pubblico, principalmente attraverso i social media come Instagram, YouTube, Tik Tok e Facebook.

Sicuramente essere genitori oggi significa stare al passo con i tempi, ma dobbiamo ricordare che purtroppo nessuna scuola si può frequentare per ottenere un diploma con scritto bravo papà o brava mamma. Il lavoro di entrambi i genitori, ha modificato lo stesso nucleo familiare, si passa troppo poco tempo con i figli, e talvolta il dialogo tra di loro è fatto di poche parole, dando così ragione a quanti affermano e sostengono che non sempre i genitori conoscono fino in fondo i propri figli.

Bisognerebbe ritornare al compito primario che spettava ai genitori, quello di essere non solo dei modelli, ma dei punti di riferimento cercando di instaurare un vero e continuo dialogo con i propri figli, sapendoli ascoltare, consigliare, rispettandone le scelte e soprattutto condividendone le attese e le aspettative. Essere genitori, vale la pena ricordarlo sempre, è forse il ruolo più bello della società, un ruolo unico nel suo genere, per farlo bene (ma quanti errori si fanno!) occorre tanta semplicità, umiltà e rispetto per andare avanti.

Il mondo attuale, vive sempre, circondato dalla frenesia, allora sarà forse l’occasione di ricordarci delle parole che Papa Francesco invita a rispolverare dai famosi cassetti della memoria: “Permesso, scusa, grazie”. Sono parole ed espressioni che forse da troppo tempo abbiamo messo da parte o addirittura dimenticato, ma che sono valide, anche oggi, e sono di aiuto per migliorare il rapporto tra genitori e figli, per proseguire tutti insieme nel difficile e tortuoso cammino della vita.

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