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Calo della produzione industriale: gli effetti sull’economia

Foto di carlos aranda su Unsplash

La produzione industriale nel nostro Paese, allo stato attuale, è diventata una questione strutturale: da ormai venti mesi è in diminuzione, i dati Istat, hanno evidenziato un calo del 3,5% su base annua nel 2024 rispetto al 2023. Occorre sottolineare che questo ha effetti significativi sull’economia e sul tessuto sociale del Paese. In primo luogo, una riduzione della produzione porta a una contrazione dell’occupazione, con un incremento della disoccupazione e una maggiore instabilità nel mercato del lavoro. Le aziende, infatti, potrebbero essere costrette a ridurre i propri organici o a sospendere temporaneamente la produzione, con conseguenti effetti negativi sul reddito delle famiglie.

Inoltre, il rallentamento della produzione industriale può ridurre le esportazioni, minando la competitività internazionale delle imprese. In seconda istanza, sul piano macroeconomico, la diminuzione della produzione va ad influire sul PIL, determinando una crescita economica più lenta e una possibile recessione. Inoltre, un calo della produzione può influire negativamente sugli investimenti, poiché le imprese potrebbero essere riluttanti a espandere le proprie capacità produttive in un contesto di incertezza economica.

In correlazione a quanto precedentemente esemplificato, la domanda di mercato è in calo perché, le famiglie, a causa dell’inflazione e dell’aumento generalizzato dei prezzi, le famiglie, soprattutto quelle meno abbienti non riescono più ad andare avanti e, di conseguenza, riducono fortemente i consumi. In altre parole, quindi, gli stipendi sono al palo, le pensioni vengono rivalutate ma con aumenti marginali e, pertanto, gli indicatori, indicano un progressivo calo. A tutto ciò si aggiunge che, molti anziani, non si curano più a causa delle liste d’attesa molto lunghe o, in altri casi, sono costretti a spostarsi in altre città o a rivolgersi alla sanità privata con costi molto elevati, facendo diminuire le prestazioni erogate. Servono quindi investimenti pubblici adeguati al fine di salvaguardare la produzione e, allo stesso tempo, preservare il potere d’acquisto e il diritto alla cura dei cittadini. Così facendo, si scongiurerà la recessione e si tuteleranno le famiglie.

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