La voce degli ultimi

sabato 1 Marzo 2025
11.7 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

sabato 1 Marzo 2025

Partecipazione dei lavoratori: i 4 livelli su cui si articola la legge

Enrico Mattei, partigiano cattolico e fondatore dell’ENI, avrebbe esultato per l’approvazione della legge sulla partecipazione dei lavoratori, finalmente passata alla Camera. Già negli anni ’50 sognava un modello in cui il potere fosse condiviso tra imprenditori e lavoratori, superando la concezione verticistica dell’impresa. Tuttavia, il suo ideale si scontrò con due opposizioni: Confindustria, determinata a mantenere il pieno controllo delle aziende, e la sinistra comunista, che temeva un indebolimento del conflitto di classe e della centralità del sindacato.

Dopo 77 anni, l’articolo 46 della Costituzione trova finalmente attuazione. L’iniziativa popolare promossa dalla CISL, sostenuta da 400 mila firme, ha segnato un momento storico. La legge, approvata con il voto della maggioranza di governo e dell’opposizione riformatrice, colma un ritardo decennale e avvicina l’Italia ai modelli partecipativi di Germania e Francia, rafforzando l’economia sociale di mercato. Un principio cardine della democrazia economica che, nel tempo, ha contribuito alla coesione sociale ed alla buona economia.

La normativa introduce strumenti concreti per una partecipazione attiva dei lavoratori, articolandosi su quattro livelli: Gestionale: i lavoratori potranno contribuire alle decisioni strategiche dell’azienda, garantendo una visione più ampia e inclusiva nella governance; Economica: sarà incentivata la redistribuzione degli utili d’impresa ai dipendenti, con una tassazione agevolata al 5%, come già avviene per produttività e partecipazione al capitale; Consultiva: i lavoratori avranno voce nelle scelte aziendali attraverso strumenti di confronto istituzionalizzati; Organizzativa: maggiore coinvolgimento nella definizione di orari, turni e modalità di lavoro, per migliorare efficienza e benessere.

Questi strumenti permettono di superare il modello conflittuale tra capitale e lavoro, promuovendo un sistema di relazioni industriali più avanzato e cooperativo. La legge, inoltre, rafforza il ruolo della contrattazione collettiva, che dovrà adattare la partecipazione alle specificità dei diversi

Se lo Statuto dei Lavoratori del 1970 tradusse in norma gli articoli 39 e 40 della Costituzione, garantendo la tutela sindacale, oggi la nuova legge realizza finalmente l’art. 46, che promuove la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Un principio che, per decenni, è rimasto lettera morta a causa di resistenze ideologiche e interessi consolidati.

Nonostante i progressi, alcune resistenze persistono. Confindustria esprime dubbi su possibili rigidità, mentre alcune parti del sindacato temono una riduzione del proprio ruolo nella contrattazione. Tuttavia, l’esperienza di altri Paesi dimostra che modelli partecipativi non solo rafforzano la competitività aziendale, ma migliorano il clima lavorativo e la produttività.

In un contesto economico sempre più globalizzato, dove competitività e innovazione richiedono un maggiore coinvolgimento dei lavoratori, questa riforma segna un passo decisivo. Valorizza il ruolo del lavoratore nella vita d’impresa, favorisce una cultura aziendale più inclusiva e contribuisce alla costruzione di una civiltà del lavoro moderna e sostenibile.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario