Ripensare il sistema di welfare al fine di accogliere le fragilità emergenti in un contesto domiciliare e di prossimità sanitaria, significa in primis adottare un approccio fondato sulla fraternità, che ponga al centro la persona e le sue specifiche esigenze. Il welfare deve essere inclusivo, equo e accessibile a tutti, valorizzando le risorse della comunità e promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini. È fondamentale sviluppare reti di sostegno sociale che coinvolgano famiglie, vicinato, volontariato e istituzioni locali, creando una sinergia tra i vari attori del territorio. L’assistenza domiciliare deve essere potenziata attraverso l’integrazione dei servizi sanitari e sociali, garantendo un supporto continuativo e personalizzato alle persone fragili. La formazione degli operatori sanitari e sociali deve essere indirizzata a sviluppare competenze relazionali e di ascolto, per rispondere in modo adeguato alle esigenze degli utenti.
Una politica di welfare basata sulla fraternità deve promuovere la coesione sociale e la solidarietà, contrastando l’isolamento e l’emarginazione delle persone più vulnerabili. È necessario incentivare progetti di co-housing e di abitare collaborativo, che favoriscano la condivisione di spazi e risorse, rafforzando il senso di comunità e di reciproco sostegno. Il welfare deve essere flessibile e adattabile alle diverse situazioni, garantendo una risposta tempestiva e adeguata ai bisogni emergenti. La partecipazione attiva dei cittadini nella progettazione e gestione dei servizi di welfare è fondamentale per creare un sistema realmente inclusivo e fondato sulla fraternità.
In questo contesto, le politiche pubbliche devono sostenere e valorizzare le iniziative di economia sociale e solidale, che promuovono l’inclusione lavorativa e sociale delle persone fragili. Infine, è di primaria importanza incentivare una cultura della responsabilità sociale e della cura reciproca, sensibilizzando la comunità sull’importanza di prendersi cura degli altri e di contribuire al benessere collettivo. Su questo versante, Acli Colf, è impegnata da sempre nella promozione dei valori insiti nel cristianesimo sociale nel campo della qualificazione dell’assistenza alle persone più vulnerabili, valorizzando sempre di più il ruolo degli assistenti di cura attraverso appositi corsi di formazione.
Il futuro che ci attende, senza se e senza ma, dovrà essere improntato verso un nuovo paradigma della cura il quale, con grande forza, dovrà sempre mettere al centro la tutela delle persone e della loro dignità. Così facendo, si potrà dare concreta attuazione a quanto, Papa Francesco, attraverso l’enciclica “Fratelli tutti”, ci ha donato.