La Santa Sede, nella nota “Antiqua et Nova”, focalizzata sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e Intelligenza umana frutto della mutua riflessione tra Dicastero per la Dottrina della Fede e Dicastero per la Cultura e l’Educazione, ha sottolineato con forza che lo sviluppo tecnologico deve essere posto al servizio delle persone e del bene comune. A tal proposito, Papa Francesco ha più volte ribadito che l’Intelligenza Artificiale deve essere utilizzata in modo da rispettare la dignità umana e promuovere il bene comune.
Se usata nel modo corretto, i risvolti positivi dell’Intelligenza Artificiale sono molteplici: in ambito sanitario, l’IA può migliorare la diagnosi e il trattamento delle malattie, accelerando la scoperta di nuove cure e personalizzando le terapie in base alle caratteristiche individuali dei pazienti. Nella logistica e nei trasporti, l’IA può ottimizzare il traffico, ridurre i tempi di consegna e abbattere le emissioni di CO2 grazie a una gestione più efficiente delle risorse. Anche nel settore educativo, l’IA può offrire strumenti di apprendimento personalizzati che si adattano alle esigenze e ai ritmi degli studenti, migliorando così l’efficacia dell’insegnamento.
L’Intelligenza Artificiale presenta anche risvolti negativi che non possono essere trascurati. Uno dei principali rischi è la perdita di posti di lavoro a causa dell’automazione, che potrebbe esacerbare le disuguaglianze sociali e creare nuove forme di povertà. Inoltre, l’IA può essere utilizzata per scopi malevoli, come la sorveglianza di massa, la manipolazione delle informazioni e la violazione della privacy. Vi è anche il rischio che gli algoritmi possano perpetuare o addirittura amplificare i pregiudizi esistenti, se non vengono progettati e utilizzati in modo etico e responsabile. E’ fondamentale che la società civile agisca affinché lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale metta sempre al centro la persona umana. Un primo passo è promuovere un dibattito pubblico e inclusivo sull’uso dell’IA, coinvolgendo tutte le parti interessate, dalle istituzioni ai cittadini, dalle imprese alle organizzazioni non governative. È necessario stabilire regolamentazioni e linee guida che garantiscano l’uso etico e trasparente dell’IA, proteggendo i diritti fondamentali e la dignità delle persone.
La formazione e l’educazione giocano un ruolo cruciale: è indispensabile investire nella formazione dei lavoratori per prepararli alle nuove competenze richieste dal mercato del lavoro e promuovere un’alfabetizzazione digitale che consenta a tutti i cittadini di comprendere e utilizzare consapevolmente le nuove tecnologie. Inoltre, è importante sostenere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche che abbiano un impatto positivo sulla società e l’ambiente, incentivando le pratiche sostenibili e responsabili. Infine, la collaborazione internazionale è essenziale per affrontare le sfide globali poste dall’Intelligenza Artificiale, promuovendo un approccio multilaterale che favorisca la condivisione delle conoscenze e delle risorse, che si focalizzi sulla tutela della dignità di ognuno. Solo attraverso uno sforzo collettivo, che metta al centro la persona e il bene comune, sarà possibile sviluppare un’Intelligenza Artificiale che contribuisca a costruire una società più giusta, equa e sostenibile.