La scuola rappresenta un pilastro fondamentale nella promozione dell’inclusione delle persone con disabilità. È il luogo dove i valori di equità, rispetto e accettazione possono essere instillati fin dalla giovane età, contribuendo a creare una società più attenta alle fragilità e consapevole. Attraverso programmi educativi mirati e una didattica inclusiva, le scuole possono ridurre gli episodi di discriminazione, favorendo un ambiente in cui ogni studente, indipendentemente dalle proprie abilità, possa sentirsi valorizzato e supportato.
L’impegno di Aias
L’educazione inclusiva quindi, non solo arricchisce la vita degli studenti con disabilità, ma promuove anche un apprendimento empatico e diversificato tra tutti gli alunni, preparando i giovani ad un futuro di convivenza armoniosa e rispettosa delle diversità. Su questo versante, Aias Nazionale, in collaborazione con “Giffoni Film Festival” e “Civicamente”, sta promuovendo il progetto “Abbattiamo le barriere – Non più soli”. Interris.it, in merito al significato più profondo di questa attività, ha intervistato il dott. Salvatore Nicitra, presidente nazionale di Aias, realtà associativa nata nel 1954 con all’attivo 90 sezioni operanti in tutto il territorio nazionale.
L’intervista
Presidente Nicitra, come nasce e che obiettivi ha il progetto “Abbattiamo le barriere”?
“Il progetto ‘Abbattiamo le barriere’ si rivolge a tutte le scuole, gli insegnanti e gli studenti d’Italia, con l’obiettivo di promuovere delle attività volte ad avviare una riflessione attiva sui temi dell’inclusione e dell’integrazione sociale quali elementi volti a contrastare il bullismo e il cyberbullismo, promuovendo tra studentesse e studenti conoscenza e consapevolezza contro stereotipi, stigma e pregiudizi”.
Come, attraverso il progetto, intendete promuovere una cultura dell’inclusione?
“Il titolo stesso del progetto ci ricorda l’importanza e l’esigenza improrogabile di abbattere le barriere che ostacolano l’inclusione delle persone con disabilità nella società, soprattutto quelle di natura mentale e culturale. La scuola può e deve dare sempre di più un grande contributo in tal senso. Il progetto intende promuovere una cultura del rispetto e dell’attenzione alle fragilità, prevenendo allo stesso tempo, i fenomeni di marginalizzazione, isolamento e discriminazione attraverso la valorizzazione dell’inclusione a tutto campo, rendendo sempre più protagonisti gli studenti”.
In che modo, le Aias, nelle loro diverse articolazioni territoriali, sono impegnate per valorizzare l’inclusione nelle scuole delle persone con disabilità? Quali sono I vostri desideri per il futuro?
“Le nostre sezioni locali sono impegnate ad interloquire con le istituzioni scolastiche nel loro territorio di competenza con le quali, generalmente, hanno già rapporti istituzionali a prescindere. Questo progetto rappresenta un’occasione ulteriore per sollecitare dirigenti, insegnanti e studenti allo sviluppo di nuove attività sul versante dell’inclusione. Quindi, le sezioni Aias, attraverso del personale appositamente formato e specializzato, possono essere da stimolo e accompagnamento alle attività del progetto e al fine di dare luogo a nuove iniziative. Guardando al futuro auspichiamo che, sempre più giovani, possano avvicinarsi al mondo del volontariato per favorire un ricambio generazionale e, soprattutto, la creazione di una società sempre più attenta alle persone con disabilità e alle fragilità emergenti”.