Il contatto con la natura è essenziale per lo sviluppo sano dei bambini. Le ricerche scientifiche dimostrano che trascorrere del tempo all’aria aperta apporta numerosi benefici, tra cui il miglioramento delle capacità cognitive, il benessere emotivo e la salute fisica. Un altro aspetto cruciale è il senso di responsabilità verso l’ambiente, fondamentale affinché i bambini sviluppino un rispetto profondo per il nostro pianeta.
L’intervista
Interris.it ha approfondito questo importante argomento con Martina Alemanno, Education Programme Manager di WWF Italia.
Come la natura può giovare alla vita dei bambini?
“La disponibilità di spazi educativi all’aperto favorisce l’autonomia dei bambini, stimola la loro curiosità, l’intelligenza e lo sviluppo cognitivo. Il contatto con ambienti naturali riduce lo stress tipico delle città, migliorando la salute psicofisica, l’autostima e la gestione delle emozioni. Inoltre, un legame quotidiano con la natura, anche nei contesti urbani, può essere un passo fondamentale verso un futuro in cui l’umanità viva in armonia con l’ambiente. Un esempio concreto è il progetto ‘Aule Natura’ del WWF, che trasforma i giardini scolastici in aule all’aperto. In queste aree, i bambini imparano osservando la natura, coltivando piante e sperimentando i cicli della vita. Questi spazi riproducono micro-habitat locali, come stagni e siepi, dove i bambini possono osservare la biodiversità e comprendere l’interconnessione tra gli esseri viventi, incluse le relazioni con l’uomo.”
Quanto la pandemia ha influenzato il pensiero delle persone riguardo al rapporto con la natura?
“Il Covid-19 ha avuto un impatto profondo, portando molti a riflettere sul proprio legame con l’ambiente. È emerso un rinnovato interesse per la natura e un cambiamento nelle priorità, con un focus maggiore sulla salute, sul benessere e sulla qualità della vita. Un esempio significativo è il progetto ‘Oasi in Ospedale’ del WWF, che crea vere e proprie ‘isole verdi’ negli ospedali, offrendo ai bambini in degenza un luogo di serenità e connessione con la natura, facilitando la loro ripresa psicologica e fisica.”
Il concetto di pedagogia verde è sempre più diffuso. Quali sono i vantaggi rispetto all’educazione tradizionale?
“Dal 1966, WWF Italia promuove un’educazione ambientale orientata alla sostenibilità, rivolta soprattutto ai giovani. L’apprendimento non deve essere solo un processo unidirezionale di trasmissione del sapere, ma un’esperienza partecipativa e coinvolgente. Il nostro approccio educativo, che valorizza il contatto diretto con la natura, aiuta a sviluppare competenze sociali, come la capacità di collaborare, rispettare gli altri e lavorare in gruppo. Inoltre, favorisce uno sviluppo motorio migliore e stimola la creatività.”
Si sente parlare di “città foreste”, un concetto che coinvolge anche i boschi verticali. Come vede il futuro delle nostre città?
“La crescente attenzione verso città più verdi e sostenibili è un fenomeno globale. Oggi le città occupano solo il 3% della superficie terrestre, ma ospitano il 55% della popolazione mondiale, producono oltre il 70% delle emissioni di carbonio e consumano la maggior parte delle risorse naturali. Le soluzioni possono venire dalla natura, grazie alle ‘Nature-Based Solutions’ (Soluzioni Basate sulla Natura), che mirano a proteggere e a ripristinare gli ecosistemi, affrontando le sfide sociali in modo adattivo. Tetti e pareti verdi, orti urbani, giardini condivisi e oasi di biodiversità sono esempi concreti di come l’integrazione del verde nelle città possa portare benefici ambientali e sociali. La Commissione Europea promuove l’adozione di queste soluzioni nell’ambito del Green Deal e della strategia per la biodiversità 2030. In Italia sono già in corso progetti pilota, ma la realizzazione di queste iniziative richiede investimenti e una pianificazione accurata.”