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Repubblica democratica del Congo: l’allarme del Vaticano

Escalation di combattimenti nel Nord Kivu tra esercito e M23

Sos Congo. Più di 290.000 persone, riferisce l’agenzia missionaria vaticana Fides, sono state costrette alla fuga per i combattimenti nel Territorio di Lubero nel Nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. A riferirlo è l’ultimo rapporto dell’Ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA). Queste persone si aggiungono a quelle sfollate in precedenza da diverse aree del Nord Kivu. Secondo l’OCHA il totale degli sfollati nella provincia congolese è di 2,7 milioni di persone. Secondo il rapporto, “nel territorio di Lubero, nel Nord Kivu, la situazione umanitaria si è ulteriormente deteriorata a causa dei continui scontri armati legati alla crisi dell’M23. La ripresa degli attacchi armati delle ADF (Allied Democratic Forces) contro la popolazione civile ha aggravato la vulnerabilità di popolazioni già indebolite e costrette a molteplici sfollamenti. Nel Lubero meridionale, gli scontri in corso tra le FARDC e l’M23 hanno causato lo sfollamento di oltre 290.000 persone a nord, nord-est, nord-ovest e sud del territorio”.

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Foto di Jametlene Reskp su Unsplash

Sos Congo

I due gruppi riferiti nel rapporto sono di diversa origine. Le ADF (Allied Democratic Forces) è un gruppo ribelle ugandese che da tempo si è insediato nel Nord Kivu e nell’Ituri, terrorizzando le popolazioni locali. Nel 2019 le Adf annunciano la loro affiliazione allo Stato Islamico accentuando la sua connotazione jihadista. L’M23 è un gruppo supportato dal Ruanda, con armi e proprie truppe. Come affermato dal rapporto del gruppo di esperti Onu sulla Repubblica democratica del Congo che documenta il supporto decisivo delle truppe, delle armi “ad alta tecnologia” e dell’intelligence ruandesi al gruppo armato congolese nel proseguire nelle sue conquiste territoriali in questa dell’est della Repubblica democratica del Congo. Dall’inizio dell’anno si sono intensificati i combattimenti nella provincia anche in relazione al fallimento dei colloqui di pace di Luanda, in Angola. In particolare per prendere il controllo di Masisi, capoluogo dell’omonimo territorio, che negli ultimi giorni è passato di mano per ben tre volte tra l’M23 e i militari dell’esercito congolese, appoggiati dai miliziani filogovernativi Wazalendo. Se la città è tornata nelle mani governative, i ribelli controllano le colline che la sovrastano dalle quali possono ritentare nuovi assalti. L’esercito e i miliziani filogovernativi cercano ora di riprender il controllo delle alture per mettere in sicurezza la città. La città di Masisi si trova a 80 chilometri dal capoluogo del Nord Kivu, Goma, accerchiata da mesi dalle forze dell’M23.

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