La voce degli ultimi

venerdì 10 Gennaio 2025
13.9 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

venerdì 10 Gennaio 2025

Sos vaiolo delle scimmie: una necessità etica e pratica

Il piano di preparazione e risposta pandemica per affrontare in sicurezza il Giubileo 2025 che farà confluire a Roma 35 milioni di persone da tutto il mondo

Massima attenzione per il vaiolo delle scimmie. Il Giubileo 2025 farà confluire a Roma milioni di persone da tutto il mondo. In un anno si stima 35 milioni di presenze. E tra gli scienziati è allarme per i possibili rischi per la salute da aviaria, Covid e Mpox, il cosiddetto vaiolo delle scimmie. “Vedremo, speriamo che non succeda niente, che non ci sia alcun rischio di sanità pubblica. Noi come dicastero comunque siamo pronti per ogni evenienza“. ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci a margine dell’inaugurazione del nuovo corso di laurea in Medicina veterinaria all’Università Roma Tor Vergata. “Le lezioni degli ultimi anni non devono essere dimenticate. Investire nella preparazione ad una possibile pandemia non è una opzione, ma una necessità etica e pratica. Si devono colmare le lacune nella conoscenza, promuovere la collaborazione e dare la priorità alla prevenzione”. Sono le raccomandazioni contenute in una lettera inviata a “Lancet” da parte di un team di epidemiologi. Scienziati italiani come Francesco Branda e Massimo Ciccozzi dell’Università Campus Bio-Medico e Fabio Scarpa dell’Università di Sassari hanno analizzato i possibili rischi per il Giubileo 2025. Un evento mondiale che farà confluire a Roma milioni di persone da tutto il mondo. I ricercatori hanno elaborato anche un piano “in 7 pilastri” che definisce le priorità da mettere in atto.
Vaiolo
Foto di National Institute of Allergy and Infectious Diseases su Unsplash

Cautela-vaiolo

“Stiamo tornando alla normalità dopo l’emergenza Covid, ma ci sono altri segnali d’allarme, ad esempio l’influenza aviaria, e dobbiamo rimanere vigili sull’Mpox (vaiolo delle scimmie) – ricordano gli scienziati -. Queste minacce alla sanità pubblica sottolineano una verità innegabile. Cioè la prevenzione e il monitoraggio epidemiologico sono essenziali per scongiurare il rischio locale di epidemie. Ed evitare che si trasformino in emergenze globali“. Eventi mondiali come il Giubileo, “con l’immenso afflusso di pellegrini da tutto il mondo, e quindi la concentrazione di milioni di persone in spazi ristretti, creano un ambiente ideale per la diffusione delle malattie infettive. Compresi i virus respiratori, le infezioni gastrointestinali e le malattie trasmesse da vettori. La combinazione di alta densità umana, viaggi internazionali e alloggi condivisi amplifica il rischio di nuovi focolai”, avvertono. La lettera ricorda anche quanto già accaduto in passato con manifestazioni di dimensioni simili al Giubileo. “Storicamente, eventi di massa sono stati associati alla trasmissione di malattie. La pandemia di Mers-CoV durante il pellegrinaggio di Hajj (La Mecca-Arabia Saudita) del 2012, ad esempio, ha evidenziato il rischio di epidemie associate a grandi raduni religiosi. La trasmissione del virus è stata accelerata dalla concentrazione di pellegrini provenienti da diverse nazioni. E la condivisione di spazi ristretti come dormitori e trasporto pubblico. Nel 2003 si diffuse la Sars (Sindrome respiratoria acuta grave) in modo significativo nei grandi raduni internazionali, come confermato da uno studio internazionale. Il Giubileo quindi, con la sua vasta circolazione di persone e la concentrazione di pellegrini, richiede una vigilanza speciale. Soprattutto nel contesto dei patogeni emergenti e della crescente minaccia della resistenza agli antibiotici“. 
vaiolo
Foto di ALEXANDRE LALLEMAND su Unsplash

Allerta in Europa

Intanto la Francia ha rilevato il suo primo caso di un nuovo virus Mpox, il vaiolo delle scimmie. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mantiene il suo livello di allerta più alto durante l’epidemia. Un caso della variante clade 1b è stato confermato nella regione occidentale della Bretagna. E “le misure di controllo raccomandate sono state implementate”, assicura il dicastero della Salute francese in una dichiarazione. L’Mpox, noto come vaiolo delle scimmie e correlato al vaiolo, è causato da un virus trasmesso all’uomo da animali infetti. Ma può anche essere trasmesso da uomo a uomo attraverso uno stretto contatto fisico. Provoca febbre, dolori muscolari e grandi lesioni cutanee simili a foruncoli. Può essere mortale. L’Oms ha dichiarato lo stato di emergenza per il virus ad agosto e lo ha rinnovato il 22 novembre a seguito di un’epidemia nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). Il ministero della Salute francese specifica che il caso riguardava “una persona che non aveva viaggiato nell’Africa centrale, una regione in cui diverse varianti di clade del virus circolano da diversi mesi”. Tuttavia “questa persona era in contatto con due persone tornate dall’Africa centrale”. Sono in corso indagini per scoprire l’origine dell’infezione e identificare tutte le persone in contatto.
Foto di Jon Tyson su Unsplash

Prevenzione

“Siamo più attenti, più preparati ma abbiamo una paura latente, frutto della pandemia, che oggi ci terrorizza per ogni segnale di emergenza sanitaria che arriva da paesi lontani come è accaduto con il vaiolo delle scimmie. E con la malaria del Congo. Da un parte è un bene, ma dall’altra c’è uno stress eccessivo. L’unica strada è quella della ricerca scientifica, delle voci autorevoli e di chi ogni giorno studia questi fenomeni per poterli capire e dare consigli su come affrontarli”, afferma l’epidemiologo Massimo Ciccozzi intervenendo sui cinque anni di Covid. Il 31 dicembre 2019 l’Oms lanciava, infatti, la prima allerta ufficiale su polmoniti virali di origine sconosciuta a Wuhan. “Quindi anche sull’aviaria siamo cauti ma attenti a come si potrà evolvere nel tempo. Dobbiamo monitorare continuamente le mutazioni per capire se un domani, ma non sappiamo quando, possano portare ad un passaggio interumano del virus“, suggerisce Ciccozzi.  Per l’organismo di controllo sanitario dell’Unione Africana (Africa Cdc), la malattia misteriosa che ha causato la morte di decine di persone in Repubblica democratica del Congo – e una in Italia – è molto probabilmente riconducibile alla malaria. “La diagnosi di lavoro ora è malaria”, ha detto Ngashi Ngongo, capo dello staff e dell’ufficio esecutivo dell’Africa Cdc in un briefing online. Al momento, “non è stata esclusa la teoria di una malattia emorragica virale che si verifica sullo sfondo della malaria”, ha affermato Ngongo. La situazione è stata esacerbata dalla malnutrizione nella regione, ha sottolineato, descrivendola come l’ipotesi più probabile. Rilevati per la prima volta a fine ottobre, i casi della malattia sconosciuta sono concentrati nella regione di Panzi, circa 700 chilometri a sud-est della capitale, Kinshasa.
Vaiolo
Foto di Christian Packenius da Pixabay

Sos Africa

La malattia sconosciuta ha ucciso finora 37 persone nelle strutture sanitarie di Panzi su quasi 600 casi, secondo i dati dell’Africa Cdc. Sono stati segnalati altri 44 decessi a livello di comunità e sono oggetto di un’inchiesta. L’accesso alla regione è difficile su strada e le infrastrutture sanitarie sono carenti. I residenti devono anche affrontare una carenza di acqua potabile e medicinali. Secondo le autorità congolesi, la regione, che ha sofferto di una grave epidemia di febbre tifoide due anni fa, ha uno dei più alti tassi di malnutrizione del paese dei Grandi Laghi, al 61%. All’inizio di dicembre, gli epidemiologi hanno escluso il coronavirus, ma hanno concluso che si tratta di una malattia che colpisce l’apparato respiratorio. I suoi sintomi includono febbre, tosse e mal di testa. I dati iniziali hanno mostrato che la malattia ha colpito in particolare i giovani membri della popolazione, con il 40% dei casi che ha coinvolto bambini sotto i cinque anni. La Repubblica democratica del Congo, una delle nazioni più povere del mondo, negli ultimi mesi è stata l’epicentro di un’epidemia di Mpox, il vaiolo delle scimmie, causando oltre 1.000 decessi. Dopo che due bambini sono stati contagiati dalla nuova variante del virus del cosiddetto “vaiolo delle scimmie” (Mpox), una scuola vicino a Colonia è stata chiusa per precauzione. Gli studenti di una scuola a Rösrath hanno beneficiato dell’apprendimento a distanza, ha annunciato il distretto di Rheinisch-Bergische. In precedenza era stato reso noto che l’ultima variante del virus Mpox, il “clade Ib”, è stata confermata in una famiglia del distretto di Rheinisch-Bergisch nel Nord Reno-Vestfalia in Germania durante il fine settimana. Secondo quanto riferito, un membro della famiglia ha probabilmente contratto la malattia durante un viaggio in Africa attraverso uno stretto contatto con la popolazione locale. Dopo il viaggio di ritorno, tuttavia, altri tre membri della famiglia sono stati infettati, tra cui due bambini. L’autorità sanitaria del distretto Rheinisch-Bergisch ha immediatamente preso le misure necessarie in stretto coordinamento con l’Istituto Robert Koch (Rki). E ha cercato altre persone di contatto nella scuola e anche nell’ambiente professionale. 
sanità
Foto di Total Shape su Unsplash

Mpox

Furio Colivicchi, vicepresidente Fism, la Federazione delle società medico-scientifiche italiane è intervenuto a margine dell’incontro “Ripensare le cronicità: l’impatto dell’innovazione per un Ssn sostenibile”, promosso da The European House Ambrosetti a Roma. “Ricordo molto bene quello che è successo con il Covid nel 2020: il primo paziente con il virus era un cittadino cinese in vacanza a Roma – sottolinea Colivicchi – Quindi il rischio è concreto e richiede un’attività di sorveglianza da parte della sanità pubblica molto forte. Sicuramente faremo tesoro di quello che è già successo. Oltre alla sorveglianza ai confini, sarà attivato tutto il servizio sanitario che si occupa dell’attività negli aeroporti e in generale della sorveglianza dei flussi turistici dei viaggiatori. Poi c’è un altro aspetto. Le strutture sanitarie di pronto soccorso e di primo soccorso dovranno essere allertate come fu fatto a suo tempo per la pandemia da Covid. Quindi dovranno essere dotate delle capacità diagnostiche per questi casi. Ci aspetta un momento difficile, la situazione è critica”. Per Colivicchi fondamentale è “il contributo delle società scientifiche”. La Fism, “che raggruppa oltre 200 società medico-scientifiche e decine di migliaia di specialisti, può fare molto in termini culturali, quindi di sensibilizzazione rispetto a questo problema. Tutti quanti devono fare la loro parte. Non a caso l’ultimo G7 della Salute che si è tenuto a Bari si è focalizzato sulla antimicrobico resistenza, un altro tema che riguarda le malattie infettive“, aggiunge.  “Con l’apertura del Giubileo arriveranno in Italia 35 milioni di pellegrini da tutto il mondo in un anno. Sappiamo bene che quando si muovono grandi masse di persone il rischio di diffusione di infezioni è sempre presente. Per questo motivo la sorveglianza sanitaria deve iniziare già ai confini italiani. Troppe le incognite. Non sappiamo, per esempio, per l’aviaria e per il vaiolo delle scimmie“, oggi Mpox, “quale sia l’effettiva diffusione in questo momento. E visto che milioni di persone arriveranno nel nostro Paese da zone dove aviaria e Mpox sono già state segnalate e presenti, come Sud America e Nord America, occorre molta cautela. L’allarme c’è, noi medici siamo preoccupati perché parliamo di un tema di sanità pubblica che va affrontato con la massima sorveglianza“, conclude Furio Colivicchi.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario