I parchi come risorsa formativa da tutelare e valorizzare, a beneficio delle scolaresche italiane. Maurizio Crisanti è il segretario nazionale dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani. “Come noto, molti parchi hanno un’offerta formativa– afferma Crisanti-. Basti pensare, ad esempio, agli acquari e ai bioparchi. Se si aggiungono i campus estivi in parchi avventura, acquatici e a tema, il fenomeno coinvolge ogni anno circa 600.000 giovani. Si tratta di un fattore di arricchimento culturale e di un’importante valvola di sfogo. Oltreché di un volume d’affari di circa 15 milioni di euro per i parchi. A cui si aggiunge un valore non trascurabile di indotto, che per la stagione 2025 è a rischio”. Aggiunge Crisanti: “Il tema non riguarda solo un oggettivo calo della domanda da parte di scuole e altre istituzioni. Ma anche l’impossibilità da parte degli stessi parchi, in particolare quelli più piccoli, di supportare la complessità di queste procedure in assenza di strutture e personale adeguatamente formato. Non è possibile che due classi scolastiche che vogliano visitare un parco avventura, a spese delle famiglie, debbano attivare la stessa procedura di un appalto pubblico”. Quindi L’associazione si associa all’appello delle istituzioni scolastiche per superare la normativa sui micro affidamenti che sta già causando un blocco completo nell’organizzazione di gite, viaggi di istruzione ed altre attività ludico/ricreative come i campus estivi.
Sos parchi
L’Associazione Parchi Permanenti Italiani rappresenta circa 250 strutture sul territorio nazionale tra parchi tematici, acquatici, faunistici e avventura. Ed esprime profonda preoccupazione per le difficoltà burocratiche imposte dal nuovo codice degli appalti nell’organizzazione di gite scolastiche, viaggi di istruzione. E più in generale nell’acquisto di biglietti per iniziative a finalità ludico/formativa come i campus estivi. L’Anac (Autorità nazionale anticorruzione)interviene con una nota sugli affidamenti superiori ai 140mila euro. Ma, sottolinea l’associazione, “non affronta il tema dei micro affidamenti“. La questione è già stato sollevata dal mondo della scuola. In assenza di soluzioni normative specifiche o di ulteriori deroghe dopo quella scaduta lo scorso 30 settembre, anche i micro appalti relativi a queste attività sono assoggettati alle regole dei grandi appalti pubblici. Che impongono procedure complesse dai costi proibitivi. Sia in termini economici che di tempo, tanto agli organizzatori, quindi scuole e altre istituzioni pubbliche, quanto agli enti ospitanti. Il risultato è, di fatto, un blocco quasi totale di tutte queste iniziative nei prossimi mesi.
Appello all’Anac
L’associazione ha già richiesto all’Anac che, come già previsto per il 2024, venga concessa una deroga strutturale. Quanto meno per i micro affidamenti nel settore scolastico fino a cinquemila euro. Consentendo di escludere la vendita di biglietti per i parchi divertimento e spettacoli dal rigido perimetro del codice degli appalti. Tale deroga, secondo i responsabili dei parchi permanenti italiani, rappresenta una misura fondamentale per garantire alle scuole la libertà di organizzare gite ed esperienze formative. Senza essere appesantite da procedure amministrative inutilmente complesse”. Al tempo stesso si può così consentire alle imprese di “evitare di dover formare personale specializzato nell’utilizzo di piattaforme complesse, incidendo sui costi generali”. Luciano Pareschi è il presidente dell’associazione parchi permanenti italiani.
Studenti e famiglie
Sostiene Pareschi: “È indispensabile che il governo e le autorità competenti intervengano molto rapidamente. Per semplificare le regole. Salvaguardando il diritto dei giovani a partecipare a queste iniziative di apprendimento”. Si tratta, infatti, di opportunità di socializzazione che “hanno un valore formativo importantissimo”. Inoltre, prosegue Pareschi, “le famiglie investono direttamente per garantire un arricchimento culturale ai propri figli. E non è accettabile che il sistema scolastico venga bloccato da regole pensate per appalti pubblici di ben altra portata”. Da qui l’invito alle istituzioni, ai dirigenti scolastici e a tutte le parti interessate a “unirsi a questo appello per semplificare l’organizzazione delle gite scolastiche. E ridare centralità al benessere e alla crescita culturale degli studenti”.