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Il terreno buono dove far crescere le nuove generazioni

Sono molti i giovani che sono ossessionati dalla ricerca della perfezione estetica, in alcuni casi, questo li porta ad andare incontro a problematiche serie. Ricercare la bellezza e tenere alla cura del proprio corpo non sono aspetti negativi. Dio stesso ha creato tutte le cose belle che ogni giorno possiamo ammirare nel mondo.

Purtroppo, a volte, i giovani si riducono a un’estetica immediata, solo esteriore e che in qualche modo rispecchia i modelli presentati dai vari social. In tutte le epoche, sono stati presi come esempio le star del cinema, della televisione, della moda. Invece, oggi, i social veicolano modelli che sono solo apparenza, senza contenuto. I giovani tendono ad imitarli e questo evidenzia una grave carenza sul piano del loro mondo interiore. Il cuore delle nuove generazione ha sete di bellezza, di verità e di giustizia. Spesso, però, riempiono questo desiderio con dei surrogati, ricercando attraverso i social o interventi riparativi ciò che a loro sembra brutto mentre si guardano allo specchio. Da che mondo e mondo, la tappa adolescenziale è fatta di turbolenza, dove la persona non si sente né matura né bambino. Il vero problema è che ai nostri giovani mancano i punti di riferimento, manca chi trasmette loro quei valori che sono le basi per la vita.

I nostri giovani, hanno molte potenzialità, sono come delle piantine che se messe a dimora in un buon terreno portano molti frutti. Il terreno buono di cui hanno bisogno è l’ambiente familiare, il gruppo degli amici, la scuola, il territorio, l’ambiente sportivo e di aggregazione. Gli oratori, ad esempio, sono uno spazio molto importate che dà possibilità agli adolescenti di esprmiersi, di crescere, che dà vita e risposte.

La fede e il senso religioso sono punti molto importanti per la vita dei giovani. Il termine religione deriva da rilegare. E’ necessario, quindi, rilegare, tenere insieme, le pagine della vita dei giovani. Oggi non lo proponiamo spesso come esempio ai ragazzi, ma perché in primis sono gli adulti che non hanno più questo senso del mistero, vivono il provvisorio, l’attimo, il qui e ora. Il vero problema dei giovani siamo noi adulti che, soprattutto in occidente, essendoci adattati al benessere, non viviamo delle cose essenziali che mancano a tanta povera gente.

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