Il valore più grande del volontariato è racchiuso nelle relazioni profonde da esso create, in grado di cambiare in maniera positiva la vita delle persone, anche nelle situazioni più difficili. Donare il proprio tempo agli altri rappresenta una delle più belle forme di altruismo che si possono dare al nostro prossimo, soprattutto in questo tempo storico profondamente segnato dall’emergere di nuove fragilità sociali nelle quali, grazie all’impegno dei volontari nei più disparati ambiti, le persone si possono sentire meno sole e percepire il calore di un abbraccio e di una voce amica.
In Italia, secondo le ultime stime, il numero di volontari ammonta ad oltre sei milioni, attivi in diversi ambiti e, di questi, più di quattro milioni, operano in diverse organizzazioni. Indubbiamente, queste cifre, seppur in diminuzione rispetto agli anni scorsi, ci restituiscono un mondo del volontariato molto attivo e proteso nell’aiuto verso chi ha più bisogno, dando nuova linfa a quell’”aprire il cuore” a cui, Papa Francesco, ci ha esortato nell’enciclica “Dilexit nos” e che trova la sua concreta attuazione dando la mano a chi, nei modi più disparati, sta vivendo un momento di fragilità. Penso in particolare al numero crescente di anziani nel nostro Paese, alle persone con disabilità e a coloro i quali, ad ogni latitudine del mondo, si trovano a vivere le conseguenze nefaste di conflitti e cambiamenti climatici. Nessuno di noi può girarsi dall’altra parte ma anzi, se possibile, dovrebbe dedicare una parte del proprio tempo libero per dare un concreto aiuto imperniato sullo spirito di fraternità di cui, il volontariato, è un ingrediente fondamentale. Se saremo in grado di fare ciò, il mondo diventerà un posto migliore.