Cure e assistenza: la rivoluzione 4.0 in sanità

Il Ssn è interessato da un profondo processo di ammodernamento: cosa cambia con la sanità digitale

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Foto di National Cancer Institute su Unsplash

Sanità 4.0, una strategia integrata e globale per la trasformazione digitale. Ecco alcuni dei temi e degli appuntamenti di Welfair 2024, la fiera del fare Sanità, che a novembre – da martedì 5 a giovedì 7 – riporterà Roma ad essere capitale della salute e della sanità. Riconfermandone la vocazione di naturale crocevia del Servizio Sanitario Nazionale. Luogo del confronto tra il Ministero della Salute, le Regioni, le Agenzie nazionali. E cioè gli studi più recenti in materia di longevità. Le potenzialità delle cure sviluppate dai ricercatori nello spazio. La prima Smart Ambulance made in Italy pronta per entrare in servizio. Un focus sulla salubrità degli ambienti indoor. E ancora, la strategia preventiva rispetto alle malattie croniche a firma della “Consulta delle società scientifiche e associazioni pazienti per le malattie vascolari“. Il Piano strategico per la salute cardiovascolare in Italia 2024-2027 a cura della Federazione italiana di cardiologia (IFC). Welfair è una manifestazione fieristica che intende riunire tutti gli attori e le attrici coinvolti nella filiera sanitaria. L’obiettivo è trovare soluzioni sui singoli processi sanitari e sui grandi assi di sviluppo non solo del Ssn, ma dell’intero ecosistema sanitario. In quest’ottica, Welfair si propone come hub dove iniziare a progettare la sanità del prossimo futuro. Nella consapevolezza che ricerca medica, sviluppo tecnologico e regolamentazione hanno bisogno di avanzare insieme.

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Foto: Ministero della Salute

Sanità digitale

I protagonisti sono le società medico scientifiche, le associazioni di pazienti, le aziende e startup del settore. Attraverso tavoli di confronto, panel ed esposizioni di eccellenze e innovazioni saranno messi a confronto sui singoli processi. Fil Rouge di Welfair 2024 è la necessità di semplificare, attraverso l’innovazione tecnologica e organizzativa, la sanità del prossimo futuro. Generando nuove risorse per le cure e l’aggiornamento. Risparmiando sugli sprechi e la disorganizzazione. Nel 2023, 300 relatori in 35 tavoli tematici hanno prodotto un libro bianco con 15 proposte per la sostenibilità del Ssn. Di esse quattro sono state recepite dal Parlamento e dal governo e sono diventate leggi. L’auspicio di quest’anno è che la percentuale di suggerimenti recepiti sia maggiore. Nel 2024 i relatori già confermati sono 600. E i numerosi tavoli, saranno coordinati e animati da alcuni tra i più autorevoli esperti del panorama sanitario, italiano e globale. Da tutto il mondo provengono anche i visitatori e i buyer di Welfair. Questa edizione ha già tra gli ospiti accreditati decine di direttori sanitari e medici responsabili di strutture in arrivo da India, Qatar, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Israele e Turchia. Nella parte espositiva le aziende saranno protagoniste mettendo in mostra nuovi servizi, prodotti all’avanguardia e soluzioni alternative da applicare ai problemi al centro dei dibattiti. L’esempio più emblematico sarà la presentazione in anteprima della prima Smart Ambulance made in Italy, che sta per entrare in servizio con oltre 100 esemplari. Ricco e articolato è il programma di convegni, incontri e dibattiti delle tre giornate dell’edizioni 2024. -Gli ospiti saranno accolti sul palco centrale del Teatro della Salute e in Arena. I tavoli tecnici approfondiranno numerose tematiche del panorama sanitario.

Il ministro Orazio Schillaci. Foto: Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio dei Ministri/Image

Ammodernamento

Il ministro per la salute Orazio Schillaci è intervenuto, a Napoli, al congresso nazionale della Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle Aziende Sanitarie-Sifo.  Siamo in un momento storico in cui il servizio sanitario nazionale è interessato da un profondo processo di ammodernamento per poter rispondere ai nuovi bisogni di salute dovuti ai cambiamenti demografici, epidemiologici e sociali intervenuti negli ultimi anni – afferma Schillaci-. Un processo di riforma, a distanza di 45 anni, reso necessario anche dalle sfide che arrivano dalle continue innovazioni tecnologiche e scientifiche“. Prosegue il titolare della Sanità: “In questo contesto complesso il farmacista ospedaliero dà un contributo cruciale a partire dall’impostazione dei piani terapeutici. Attività fondamentale in un sistema che sta andando sempre più verso terapie personalizzate. Ognuno di noi ha un patrimonio genetico su cui gli stessi sintomi possono incidere in maniera diversa. Assume poi rilievo l’attitudine del farmacista ospedaliero alla multidisciplinarietà. Elaborare una terapia appropriata significa dialogare con i clinici delle varie specialità. Conoscere e saper adeguare i farmaci alle diverse esigenze dei pazienti“. Orazio Schilaci si riferisce agli anziani che “spesso presentano più di una patologia”.

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Foto di Online Marketing su Unsplash

Sanità di prossimità

Le farmacie ospedaliere sono luoghi dove le competenze farmacologiche dei farmacisti vengono messe a fattor comune con i medici e gli altri professionisti sanitari. Per garantire ai pazienti terapie efficaci e sicure. Il farmacista ospedaliero svolge, infatti, anche rilevanti funzioni di ottimizzazione nell’impiego delle risorse. Sappiamo bene quanto i vincoli di bilancio possano incidere sulla funzionalità delle strutture, e come l’oculata gestione delle farmacie ospedaliere contribuisca a coniugare efficienza, qualità delle cure e attenzione alle risorse disponibili. Fino all’era pre covid abbiamo misurato i sistemi sanitari alla luce dei criteri di efficienza, appropriatezza, efficacia, qualità e sostenibilità. A queste categorie oggi dobbiamo aggiungere la capacità di prossimità al cittadino e di apertura verso le innovazioni tecnologiche. Saper cogliere le opportunità che oggi offre la tecnologia consente, infatti, al servizio sanitario di dare risposte mirate ai cittadini”. Una sfida, sottolinea il ministro, “che coinvolge a vario titolo tutti gli attori del mondo sanitario. A partire ovviamente dal Ministero della Salute impegnato a garantire le infrastrutture per un utilizzo ottimale e in sicurezza dei dati sanitari. Penso all’istituzione dell’Ecosistema dei Dati Sanitari che, grazie anche al recente parere ottenuto dal Garante sulla normativa, permetterà in tempi brevi di utilizzare i dati, in modo sicuro, non solo per ottimizzare le attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, ma anche per fondamentali finalità di studio e di ricerca scientifica. Non solo. Nell’ambito dell’Ecosistema sanitario dei dati sarà previsto un servizio di dossier farmaceutico per monitorare l’appropriatezza e l’aderenza alle terapie, nonché per la sicurezza dei pazienti”.

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Foto di Total Shape su Unsplash

Sanità complessa 

L’Italia è protagonista della rivoluzione digitale in sanità e una “partita fondamentale è quella del Fascicolo sanitario elettronico” (Fse), sul quale “possiamo veramente rivendicare un primato a livello europeo”, perché “Francia, Spagna, Germania e Regno Unito hanno dei prodotti tecnologici, lasciatemi dire, meno avanzati rispetto al nostro”. Lo ha rivendicato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, dal palco della kermesse ‘Comolake 2024′ in corso a Cernobbio (Como). “Per dare un’idea della complessità dell’importanza dell’infrastruttura digitale che si sta costruendo”, il ministro ha evidenziato “gli ultimi 2 provvedimenti normativi che saranno a breve pubblicati”. “Il primo – ha spiegato – serve a garantire la piena operatività del Fse e permetterà, tra le molte cose, anche di collegare il sistema informativo dei trapianti al fascicolo stesso. Oggi, quando un cittadino esprime il consenso alla donazione degli organi al momento del rilascio della carta d’identità, non ha poi la possibilità di consultare quello che viene registrato. A breve potrà farlo col Fse e questo sicuramente aumenterà la consapevolezza sulla scelta di donare organi. L’altro provvedimento riguarda l’istituzione dell’ecosistema dei dati sanitari, con un seguente utilizzo più ampio del fascicolo stesso”. Schillaci ha infatti ribadito che “la modernizzazione della sanità va contemperata con l’esigenza di tutelare il diritto alla protezione dei dati. E’ un punto delicato”, perché “quando introduciamo innovazione nei sistemi che raccolgono dati sulla salute e sulla vita delle persone è fondamentale armonizzare i diritti con le opportunità che ci offe la tecnologia, a cominciare dalla possibilità di avere la propria storia sanitaria sempre a disposizione in qualsiasi regione uno vada. Questo richiede un lavoro accurato, complesso e sfidante”.

CREDIT: CARLO CARINO BY AI MID

Sanità e privacy

Non è quindi una mera formalità, ma un traguardo importante – evidenzia il ministro Schillaci – poter annunciare che abbiamo appena avuto, il 26 settembre, il parere favorevole del Garante” della privacy “sulla normativa che riguarda l’ecosistema dei dati sanitari”. Un traguardo raggiunto “grazie a un lavoro di squadra, con il contributo fondamentale del Dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio, con Agenas, con il ministero della Salute. Questo – ha chiarito il ministro – permetterà in tempi brevi di utilizzare i dati in modo sicuro non solo per la prevenzione, la diagnosi, la cura e riabilitazione. I dati sono fondamentali anche per avere una maggiore possibilità di fare ricerca nel campo medico, biomedico ed epidemiologico. E questo può servire per migliorare la programmazione sanità. Ancora, nell’ecosistema dei dati sanitari sarà costruito un servizio di dossier farmaceutico per monitorare l’appropriatezza e l’aderenza alle terapie per la sicurezza dei pazienti. Con lo scambio transfrontaliero dei dati, con una ricetta generata in Italia, chi si trova in viaggio potrà recarsi in farmacia in un altro Stato dell’Unione europea e ottenere il farmaco che gli è stato prescritto. Sono strumenti con i quali il personale sanitario e i cittadini devono prendere sempre più dimestichezza. Per questo è stato varato il piano di formazione rivolto ai professionisti della sanità, che entro il 2026 coinvolgerà 666mila operatori proprio per aumentare le loro competenze digitali“.