L’irrinunciabile ruolo sociale della cura

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Foto di Darko Stojanovic da Pixabay

Il ruolo sociale della cura, nell’epoca che stiamo vivendo profondamente segnata dall’emergere di fragilità inedite, assume un ruolo ancora più importante ed irrinunciabile. Le persone over 75 con i conseguenti problemi di salute legati alla Terza Età, in Italia e in molti altri paesi del mondo, stanno progressivamente aumentando e, di conseguenza, occorre mettere in campo le risorse necessarie per la loro presa in carico in termini di welfare a tutto campo. In particolare, su questo versante, è importante incentivare il dialogo tra ogni istituzione coinvolta, creando più spazi di confronto democratico e paritario fra gli enti pubblici e privati del sistema sociosanitario, con l’obiettivo di individuare possibili forme di collaborazione ulteriore finalizzate a efficientare l’attuale sistema di cura, partendo dall’assistenza domiciliare, fino ad arrivare alle strutture ospedaliere.

Il raggiungimento di questa finalità presuppone lo sviluppo di nuove sinergie, in grado di accorciare le distanze e permettere un dialogo maggiore tra i cittadini che versano in condizione di fragilità e i soggetti erogatori di cura, in nome di ciò che, con assoluta lungimiranza, Papa Francesco, ha definito “l’essere prossimi”. Tutto questo deve essere fatto iniziando proprio dalle case dei nostri concittadini in stato di bisogno, dando loro la possibilità di stare tranquillamente tra i loro affetti più cari con un’assistenza di livello elevato e potendo vivere serenamente la propria quotidianità. Questi fattori hanno spinto Acli Colf, ad incentivare la nostra presenza ad ogni latitudine d’Italia, incrementando i corsi di formazione rivolti agli assistenti familiari. La società civile nella sua globalità ha il dovere di stare vicino a chi, purtroppo, sta affrontando dei problemi di salute. Così facendo, si potranno creare i presupposti di un modello sociosanitario più radicato nei territori e con al centro la tutela della dignità di tutti i cittadini.