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Percorsi scolastici e formativi: ecco gli ostacoli da rimuovere. Progetto Futura

Un piano del terzo settore per promuovere l’uguaglianza di genere e contrastare la povertà educativa: 300 percorsi attivati e rivolti a ragazze e giovani donne a livello nazionale, di cui 100 solo a Venezia.

Progetto-istruzione per mettere al centro la formazione delle nuove generazioni. “Nella Costituzione la scuola è luogo di promozione, non di selezione sociale. La scuola in democrazia deve eliminare ogni discrimine- afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella-. Obiettivo della scuola è eliminazione differenze, l’insegnamento è una leva per contrastare la povertà”. Secondo papa Francesco “educare non è un mestiere, ma un atteggiamento, un modo di essere”. Quindi “per educare bisogna uscire da se stessi e stare in mezzo ai giovani, accompagnarli nelle tappe della loro crescita mettendosi al loro fianco”. E ricevendo i responsabili delle scuole gestite dai Gesuiti in Italia, Jorge Mario Bergoglio ha aggiunto: “Il campo educativo non si limita alla scuola convenzionale. Incoraggiatevi a cercare nuove forme di educazione non convenzionali secondo le necessità dei luoghi, dei tempi e delle persone“. In linea con la necessaria attenzione alla formazione a Venezia è stato tracciato un bilancio dei primi due anni di attività del progetto Futura, con un focus sui percorsi di educazione finanziaria cruciali per l’empowerment femminile nell’ambito della rassegna “Dritti sui Diritti”. Attivo, oltre che nel capoluogo veneto, anche a Roma e Napoli, l’intervento, promosso da Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e YOLK™ intende contrastare la povertà educativa e materiale. L’obiettivo è rimuovere concretamente gli ostacoli che impediscono alle ragazze e giovani donne (13-24 anni), nei percorsi scolastici e formativi, di esprimere a pieno titolo talenti, capacità e desideri. Con un’attenzione particolare al delicato passaggio in cui diventano madri. Il progetto è implementato a Venezia da Save the Children in collaborazione con la cooperativa Itaca. A Roma da YOLK™ con il supporto di Asinitas e Be Free. E a Napoli dal Forum Disuguaglianze e Diversità con la Cooperativa Dedalus.

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Foto di Juan Ramos su Unsplash

Progetto Futura

Alla base del progetto Futura c’è l’esperienza maturata in un intenso biennio di impegno condiviso. In stretta collaborazione con il territorio e con l’assessorato alla Coesione sociale e politiche sociali del comune di Venezia. Nell’ambito della rassegna “Dritti sui Diritti”, l’incontro ha permesso di fare il punto sulle azioni messe in campo, a partire dai “Piani personalizzati di accompagnamento educativo”, della durata media di un anno e mezzo. Definiti in base agli specifici bisogni e aspirazioni di ogni ragazza e giovane donna coinvolta. I percorsi attivati da Futura ad oggi nei tre diversi territori sono stati 300, di cui 100 solo nel capoluogo veneziano. A livello nazionale Il 49% di tutti gli interventi si concentra nelle azioni rivolte alla ripresa o consolidamento degli studi e l’avvio professionale (47% nel territorio di Venezia). Il 27% si rivolge a speranze e aspirazioni (il 23% nel territorio di Venezia). Proponendosi di realizzare obiettivi specifici rivolti al raggiungimento dell’autonomia e del benessere attraverso una pianificazione concreta dei propri obiettivi. Il 19% riguarda il benessere emotivo (il 20% nel territorio di Venezia). Ed includono la partecipazione ad attività sportive, culturali, ricreative e, quando necessario, sostegno psicologico. Il restante 5%, rivolto alle relazioni sociali e alle reti di supporto (il 10% nel territorio di Venezia), promuove la conoscenza degli strumenti per esercitare cittadinanza attiva, conoscenza dei luoghi, delle istituzioni, delle possibili reti di supporto sul territorio. In generale, tutti i percorsi attivati si sviluppano e consolidano nel lungo periodo, la durata media infatti è di un anno e mezzo con un accompagnamento durante i percorsi, Il 72% dei piani prendono avvio su proposta e grazie alla sinergia con le associazioni del territorio. Il 16% invece in contatto con i servizi sociali e il rimanente 12% con le scuole di diverso ordine e grado.

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Riapertura scuola / foto Daniele Buffa/Image

Stop all’isolamento

In particolare, nell’area di Venezia, sono stati attivati percorsi rivolti anche alle giovani madri che prevedono azioni per il benessere. Il contrasto all’isolamento. E il supporto alla genitorialità. Oltre a percorsi di alfabetizzazione informatica e focalizzati sul contrasto ai gap di genere nelle discipline Steam (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica). Per rafforzare l’empowerment femminile, nel solo territorio veneziano, grazie al diretto coinvolgimento di specifiche figure professionali, sono stati attivati per le ragazze e le giovani donne, corsi di educazione finanziaria. Così da ampliare le loro conoscenze e acquisire strumenti fondamentali per la loro indipendenza economica. Il 50% delle partecipanti a questi corsi sono giovani mamme. Secondo i dati PISA, infatti, il punteggio medio in financial literacy ottenuto dai 14 Paesi/economie OCSE è stato di 498 punti. L’Italia, con 484 punti, è risultata tra i Paesi con un punteggio statisticamente più basso rispetto alla media internazionale. Dalla rilevazione emerge anche che in Italia, il punteggio medio in financial literacy presenta un divario di genere a favore dei ragazzi. A livello medio OCSE, infatti, i ragazzi superano le ragazze di 5 punti. Tale differenza è decisamente più marcata in Italia dove tra ragazzi e ragazze raggiunge i 20 punti. In particolare, la percentuale di maschi in grado di risolvere compiti più complessi, corrispondenti ai livelli 4 e 5 della scala, è significativamente maggiore di quella delle coetanee femmine (di 7 e 5 punti percentuali, rispettivamente). Al contrario, la percentuale di ragazze che si collocano nel livello minimo di competenza (livello 2) o nel livello 3 è significativamente maggiore di quella dei coetanei maschi (di 6 e 4 punti percentuali, rispettivamente). Non si osservano invece differenze significative tra le quote di ragazzi e ragazze che non raggiungono il livello minimo di competenza.

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Foto di Antonino Visalli su Unsplash

Progetto al femminile

“Il progetto Futura apre la strada a nuovi orizzonti tutti al femminile- evidenzia Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia-. Le ragazze e le giovani donne coinvolte hanno l’opportunità di imparare nuove competenze che saranno fondamentali per il loro percorso professionale e la loro emancipazione. Questo passa anche e soprattutto dall’acquisizione di strumenti di educazione finanziaria che le renderanno indipendenti e libere di poter prendere decisioni importanti e in grado di investire e di scommettere su se stesse. Aprire un conto in banca, chiedere un mutuo, investire in attività autonome, sono competenze fondamentali che grazie a Futura permettono alle donne di scoprire e seguire le proprie aspirazioni e di cambiare letteralmente la propria vita”. Paolo Bonassi è chief social impact officer di Intesa Sanpaolo, partner dell’iniziativa. “Uno dei punti di forza del progetto Futura è il lavoro congiunto di soggetti diversi che mettono a fattor comune le rispettive esperienze e risorse. Per aiutare giovani donne le cui difficoltà di oggi rischiano di avere ripercussioni serie in futuro- puntualizza Bonassi-. Noi interveniamo a sostegno del contesto sociale proprio con questo approccio. Partecipa attivamente alla progettazione e allo sviluppo delle iniziative. Contribuisce a promuovere reti. Genera un impatto positivo di lungo termine per il contrasto delle povertà e a favore dell’inclusione sociale.

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Foto di Priscilla Du Preez 🇨🇦 su Unsplash

Progetto sul territorio

Silvia Vaccaro fa parte del Coordinamento nazionale del Forum Disuguaglianze e Diversità. “I dati e le storie raccolte ci dicono che l’intuizione e la scommessa iniziale del progetto FUTURA erano giuste: pensare a strategie in grado di contrastare il nefasto intreccio tra disuguaglianze educative e disuguaglianze di genere. Il progetto dà indicazioni precise alla politica. Una fra tutte che per agire su fenomeni complessi servono interventi flessibili, capaci sia di partire dai bisogni e dai desideri delle persone per cui sono pensati, sia di adattarsi ai diversi contesti territoriali in cui vanno realizzati”. Clementina Cordero di Montezemolo è la fondatrice e presidente della Fondazione YOLK™.  “Investire sui singoli progetti di vita e sui desideri differenzianti è una scelta preziosissima– evidenzia-. Perché la persona è davvero protagonista, perché sceglie e perché la sua scelta viene riconosciuta. Mi piace pensare alle tante storie di Futura come a tanti romanzi di formazione.”

 

 

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