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Papa: “Cristo ha vinto il demonio e ci ha donato lo Spirito Santo”

Il Papa in udienza generale ha parlato di Gesù tentato nel deserto e ha evidenziato che "il nostro mondo tecnologico e secolarizzato pullula di maghi, di occultismo, spiritismo, astrologi, venditori di fatture e di amuleti, e purtroppo di sette sataniche vere e proprie. Scacciato dalla porta, il diavolo è rientrato, si direbbe, dalla finestra"

Durante l’udienza generale in Piazza San Pietro, Papa Francesco, riprendendo il ciclo di catechesi “Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza”, ha incentrato la sua meditazione sul tema: “Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto. Lo Spirito Santo nostro alleato nella lotta contro lo spirito del male” (Lettura: Lc 4,1-2.13-14). Ha espresso la sua preoccupazione per il costante aumento di pratiche occulte nella società, avvertendo dell’esistenza reale del demonio e concludendo ricordando che Cristo ha vinto il male con lo Spirito Santo e la preghiera.

La catechesi integrale del Papa

Cari fratelli e sorelle, subito dopo il suo battesimo nel Giordano, Gesù «fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo» (Mt 4,1). L’iniziativa non è di satana, ma di Dio. Andando nel deserto, Gesù obbedisce a una ispirazione dello Spirito Santo, non cade in un tranello del nemico. Una volta superata la prova, Egli – è scritto – tornò in Galilea «con la potenza dello Spirito Santo» (Lc 4,14). Gesù, nel deserto, si è liberato di satana e ora può liberare da satana. È quello che gli Evangelisti mettono in luce con le numerose storie di liberazione di ossessi. Dice Gesù ai suoi oppositori: «Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è giunto fra voi il regno di Dio» (Mt 12,27). Oggi assistiamo a uno strano fenomeno riguardo al demonio. A un certo livello culturale, si ritiene che semplicemente non esista. Sarebbe un simbolo dell’inconscio collettivo, o dell’alienazione, insomma una metafora. Ma «la più grande astuzia del demonio è far credere che non esiste», come ha scritto qualcuno (Charles Baudelaire). Eppure il nostro mondo tecnologico e secolarizzato pullula di maghi, di occultismo, spiritismo, astrologi, venditori di fatture e di amuleti, e purtroppo di sette sataniche vere e proprie. Scacciato dalla porta, il diavolo è rientrato, si direbbe, dalla finestra. Scacciato dalla fede, rientra con la superstizione. La prova più forte dell’esistenza di satana non si ha nei peccatori o negli ossessi, ma nei santi!

“È nella vita dei santi che il demonio è costretto a venire allo scoperto”

È vero che il demonio è presente e operante in certe forme estreme e “disumane” di male e di cattiveria che vediamo intorno a noi. Per questa via, però, è praticamente impossibile giungere, nei casi singoli, alla certezza che si tratta proprio di lui, dato che non possiamo conoscere con precisione dove finisce la sua azione e inizia il nostro proprio male. Per questo la Chiesa è assai prudente e rigorosa nell’esercizio dell’esorcismo, a differenza di ciò che avviene, purtroppo, in certi film! È nella vita dei santi che il demonio è costretto a venire allo scoperto, a mettersi “contro luce”. Chi più chi meno, tutti i santi e i grandi credenti, testimoniano della loro lotta con questa oscura realtà, e non si può onestamente supporre che fossero tutti degli illusi o semplici vittime dei pregiudizi del loro tempo.

La preghiera contro lo spirito del male

La battaglia contro lo spirito del male si vince come la vinse Gesù nel deserto: a colpi di parola di Dio: “Sta scritto”: così Egli risponde per tre volte al tentatore. San Pietro suggerisce anche un altro mezzo, di cui Gesù non aveva bisogno ma noi sì, la vigilanza: «Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare» (1 Pt 5,8). E San Paolo, da parte sua, ammonisce: «Non date occasione al diavolo» (Ef 4,27). Dopo che Cristo, sulla croce, ha sconfitto per sempre il potere del «principe di questo mondo» (Gv 12,31), il demonio – diceva un Padre della Chiesa – «è legato, come un cane alla catena; non può mordere nessuno, se non chi, sfidando il pericolo, gli va vicino… Può latrare, può sollecitare, ma non può mordere, se non chi lo vuole».

Rigettare la pornografia

Ad esempio, la tecnologia moderna, oltre a tante risorse positive che vanno apprezzate, offre anche innumerevoli mezzi per “dare occasione al diavolo”, e molti vi cadono. Pensiamo alla pornografia in rete, dietro la quale c’è un mercato fiorentissimo: è questo un fenomeno assai diffuso, da cui i cristiani devono però ben guardarsi e che devono rigettare con forza. La consapevolezza dell’azione del diavolo nella storia non deve scoraggiarci. Il pensiero finale deve essere, anche in questo caso, di fiducia e di sicurezza. Cristo ha vinto il demonio e ci ha donato lo Spirito Santo per fare nostra la sua vittoria. La stessa azione del nemico può volgersi in nostro vantaggio, se con l’aiuto di Dio la facciamo servire alla nostra purificazione. Chiediamo perciò allo Spirito Santo, con le parole dell’inno Veni Creator:

«Allontana da noi il nemico
e donaci presto la pace.
Con Te che ci fai da guida
eviteremo ogni male»

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